Le biciclette avanzano compatte da piazza Mercanti fino a corso di Porta Vittoria raggiungendo il punto davanti alla biblioteca Sormani, dove ai pali sono stati sistemati fiori per l’ennesima vittima della strada. Il messaggio è chiaro: "Basta vittime". La comunità ciclistica si fa sentire ancora, dopo la protesta di febbraio, a pochi giorni dalla morte di Veronica D’Incà travolta in piazzale Loreto. Ora sottolineano che quella di ieri sia stata "una tragedia annunciata. Avevamo già chiesto regole chiare per i mezzi pesanti: che possano attraversare la città solo in alcune fasce orarie e con dispositivi obbligatori. Sarebbe bastata un’ordinanza del Comune: non è stata fatta. E non è bastato un morto!", evidenzia la comunità ciclistica di cui fanno parte più realtà tra cui Critical mass, Ciclobby, Sai che puoi? e Legambiente. "Adesso basta! – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Chiediamo una città a 30kmh". Si fa sentire anche Anna Gerometta, che presiede la onlus Cittadini per l’aria, e che al sindaco Sala scrive: "Questa è l’ennesima vittima di una città che non sa dare spazio e sicurezza ai suoi cittadini se non sono “contenuti” in armature di metallo, scudi potenti e inquinanti fatti di tonnellate di lamiere". Conclude Simone Lunghi, “angelo dei Navigli“: "Occorre intervenire in tempi brevissimi. Siamo tra le aree più inquinate d’Europa e, senza le bici, la città si fermerebbe". M.V.
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