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Omicidio di Pontirolo Nuovo, ucciso per aver difeso la figlia: Roberto Guerrisi era armato di coltello

Il dettaglio confermato dall’ordinanza del gip. Lo aveva con sé nel primo confronto, prima di venire freddato da almeno un colpo di pistola esploso da Rocco Modaffari, killer reo confesso

Omicidio di Pontirolo Nuovo

Omicidio di Pontirolo Nuovo

Bergamo – Era armato di un coltello Roberto Guerrisi, il 42enne ucciso a Pontirolo Nuovo da almeno un colpo di pistola, quando ha avuto un confronto con i familiari del fidanzato della figlia. Il dettaglio, su cui circolavano voci da giorni, trova riscontro nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bergamo Stefano Storto per Rocco Modaffari, reo confesso di aver sparato a Guerrisi.

"In seguito a querela per percosse" presentata dalla figlia del 42enne presentata il 28 dicembre, Guerrisi "entrava in macchina nel piazzale della DB, dove la famiglia Bonfiglio ha un'attività di commercio di autovetture, per chiedere conto di quanto accaduto tra i ragazzi al padre del giovane (), trovando sul posto alcuni componenti del gruppo familiare Bonfiglio: Bonfiglio Domenico, suo figlio Bonfiglio Luigi e Camara Salif (fidanzato senegalese di una ragazza di casa Bonfiglio), oltre all'indagato Modaffari Rocco".

Per come ricostruito dai carabinieri della compagnia di Treviglio e del nucleo investigativo di Bergamo - ripercorre il giudice - "gli animi già accesi per la veemenza del Guerrisi si infiammavano al colpo da questi sferrato al volto di Bonfiglio Domenico, arrivando a una zuffa, che culminava con una coltellata vibrata alla spalla del Camara dal Guerrisi, mentre si trovava accerchiato dagli altri contro la propria autovettura".

Dopo il primo atto Guerrisi si sarebbe allontano per tornare mezz'ora dopo con altri sette parenti, tra cui un fratello. "L'esito della vicenda è ben descritto dal pubblico ministero sulla scorta dei filmati di cui sopra: "All'arrivo degli otto soggetti la prima che si avvicina al cancello pedonale per interloquire con loro è la Bonfiglio Giuseppina (moglie dell'odierno indagato, nonché sorella di Bonfiglio Domenico). La donna veniva successivamente raggiunta da Modaffari Rocco, il quale, gà in quel frangente, impugnava una pistola di piccolo calibro nella mano destra. Al cancello si avvicinavano, poco dopo, anche Bonfiglio Domenico e Bonfiglio Luigi, mentre Modaffari Luigi si teneva più in disparte, impugnando un coltello nella mano destra, precisamente tenendolo occultato dietro la schiena. Si precisa che, nel corso di tutte queste fasi, sia il cancello pedonale della ditta che il carraio rimanevano sempre chiusi".

Con gli animi che si stavano raffreddando, con anche una stretta di mano tra il fratello di Guerrisi e Luigi Bonfiglio, "nelle immagini delle telecamere compare Modaffari Rocco che, tenendo la pistola nella destra, alzava la mano ad altezza d'uomo ed esplode due colpi, uccidendo Guerrisi Roberto, colpito alla regione soprascapolare sinistra e ferendo di striscio Guerrisi Salvatore al braccio sinistro".