Occupazioni (parziali) degli studenti. Al Beccaria l’allarme notturno e la protesta davanti al Moreschi

I ragazzi hanno rifiutato la proposta di autogestione. Polizia intervenuta dopo mezzanotte e al mattino

Occupazioni (parziali) degli studenti. Al Beccaria l’allarme notturno e la protesta davanti al Moreschi

Occupazioni (parziali) degli studenti. Al Beccaria l’allarme notturno e la protesta davanti al Moreschi

di Marianna Vazzana

MILANO

L’allarme è scattato poco dopo la mezzanotte perché qualcuno aveva fatto irruzione in palestra. Ma, all’arrivo della polizia, dentro il liceo non c’erano studenti: una trentina di ragazzi era in cortile, dove nel frattempo erano sopraggiunti preside e vicepreside. Scena notturna dal liceo classico statale Beccaria di via Linneo, a CityLife, teatro di una (parziale) occupazione. Gli studenti, nel loro comunicato, raccontano che "il primo tentativo di occupazione (di mercoledì, ndr) è stato represso dalla dirigenza, che ha lasciato gli studenti chiusi nel cortile interno della scuola per tutto il pomeriggio e tutta la notte, senza accesso ad acqua, servizi igienici e corrente. A seguito di ciò, stamattina (ieri per chi legge, ndr) gli studenti sono entrati all’interno dell’edificio occupandolo". Stando a quanto ricostruito dal Giorno, alle 8.30 la preside Laura Gamba – che il giorno precedente aveva proposto di optare per l’autogestione – ha chiamato le forze dell’ordine perché i cancelli della scuola erano chiusi con i lucchetti. All’arrivo delle volanti erano stati aperti (ma secondo la versione di alcuni ragazzi sarebbero state le forze dell’ordine ad aprire le porte a forza, facendo entrare preside e professori). Le lezioni sono cominciate normalmente, mentre, radunati in assemblea nell’atrio, c’erano un centinaio di studenti, usciti dalla scuola a metà mattinata. "Ennesimo grave atto di repressione", scrivono gli occupanti in un comunicato. "Ci teniamo a ribadire che la nostra azione non è contro docenti, dirigenza e personale". Tra i motivi del loro gesto "totale inconciliabilità tra mondo della scuola e mondo del lavoro; disagio a scuola (attacchi di panico, pianti); mancanza di sicurezza per lo stato della struttura". Ancora, "il Paese non da la giusta importanza al fondamentale ruolo che ha la scuola. Con la cogestione, il nostro messaggio non sarebbe stato veicolato con la stessa forza".

Tensioni anche in via San Michele del Carso: ieri, poco prima delle 8, la dirigenza dell’Istituto Moreschi, con scientifico e tecnico, ha chiamato la polizia perché 200 studenti si stavano radunando all’ingresso invadendo la strada e accendendo fumogeni. Un gesto arrivato dopo due giorni di autogestione concordati con la preside. Ieri, a sorpresa, i ragazzi avrebbero voluto proseguire ma gli è stato negato. Da qui la protesta. Oggi, assemblea d’istituto e lezioni ancora sospese.