
L’assessora comunale allo Sport Martina Riva
Ultima chiamata per far restare l’Agorà di via dei Ciclamini un impianto legato al ghiaccio, a meno di un anno dalle Olimpiadi invernali Milano Cortina che si apriranno il prossimo 6 febbraio allo stadio di San Siro. "Nel giro di pochi giorni contiamo di ricevere il progetto definitivo per il futuro dell’Agorà: oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata formalmente costituita la società che si occuperà di presentarlo", svela l’assessora comunale allo Sport Martina Riva. La nuova società avrà come socio forte l’Accademia del Ghiaccio guidata da Alberto Arnoldi, che già gestisce il palazzo del ghiaccio di San Donato Milanese. L’obiettivo della newco è di presentare un progetto che prevede la completa riqualificazione dell’Agorà e la sua successiva gestione.
Uno scenario che Il Giorno aveva già descritto lo scorso novembre, nei giorni successivi a un’occupazione abusiva di un collettivo antagonista all’interno dell’impianto di via dei Ciclamini, che più di recente ha subito anche un incendio. Situazione a rischio. Urge una soluzione per dare un futuro certo a un impianto che per anni è stato il punto di riferimento per gli appassionati di hockey su ghiaccio in città. La soluzione giusta potrebbe essere a un passo. Ma, visti gli "stop and go" degli ultimi anni, meglio usare il condizionale. "Nonostante le difficoltà tecniche – continua Riva – il lavoro con l’operatore è proseguito con determinazione e con un obiettivo chiaro: restituire all’impianto la sua vocazione originaria legata agli sport del ghiaccio".
Niente Piani B, che potevano prevedere l’utilizzo dell’impianto o dell’area per altri sport o con altre finalità. Ma l’assessora vuole provare fino all’ultimo a tenere il ghiaccio all’Agorà. Anche per evitare un paradosso: la città che ospita le Olimpiadi invernali che non ha neanche una vera e propria pista per il ghiaccio. Sì, certo, la nuova Arena a Santa Giulia, in fase di costruzione, ospiterà le partite olimpiche di hockey su ghiaccio maschile ma è stata costruita soprattutto per ospitare concerti e altri sport. Dopo i Giochi, quindi, il ghiaccio potrebbe anche non tornare più in quell’impianto. Riva, quindi, insiste: "Avremmo potuto scegliere vie più semplici, dedicando l’Agorà ad altri sport, come proposto da diversi operatori, ma a meno di un anno dalle Olimpiadi crediamo che sia un dovere fare ogni sforzo per riportare il ghiaccio una struttura che ha segnato la storia dello sport milanese".
L’assessora, infine, sa che l’Agorà è un impianto a rischio: "Siamo consapevoli delle criticità legate alla sicurezza: gli incendi e gli accessi abusivi degli ultimi giorni sono segnali preoccupanti. Stiamo lavorando con le forze dell’ordine per potenziare la sorveglianza dell’area e valutiamo nuovamente il ricorso alla vigilanza privata, pur sapendo che si tratta di una soluzione onerosa. La vera risposta, però, sarà tornare ad aprire le porte dell’Agorà agli sportivi. Non abbiamo alcuna intenzione di mollare".
M.Min.