Tende nel cortile della Ghiacciaia, alla Statale di Milano, contro l'uso dei combustibili fossili, il green-washing delle aziende private anche in università e per chiedere più fondi pubblici alla ricerca, in modo da garantirne l'indipendenza.
Hanno passato la notte in ateneo alcuni studenti, molti dei quali appartenenti a realtà diverse che hanno unito le loro battaglie (da Link-Studenti Indipendenti ai Fridays for Future, da Cambiare rotta a Ultima generazione ed Ecologia politica).
Cosa sostengono gli studenti
"Facciamo da megafono, ma sono punti comuni che possiamo condividere con tutti gli studenti, non parliamo a nome di una lista o dell'altra", sottolineano dal cortile Francesco e Chiara. Le assemblee e gli eventi continueranno fino al termine della giornata (con spazi anche ai collettivi sul tema della didattica alternativa e ad esperti sull'impatto di Milano-Cortina 2026).
Stasera si deciderà se "spicchettare" o meno le tende. "L'occupazione è stata decisa in solidarietà alla campagna internazionale End Fossil per chiedere uno stop immediato dei finanziamenti pubblici al fossile e fermare la presenza dei privati del fossile nelle nostre università", ricordano dal cortile della Ghiacciaia, lanciando rivendicazioni e indicazioni sia al Ministero che al loro ateneo.
Le richieste all’università
Tra le richieste, stop a corsi interi dedicati all'estrazione petrolifera, ma anche la creazione di un corso di laurea obbligatorio in tutte le facoltà sulla crisi climatica, sul modello Barcellona, con il coinvolgimento diretto degli studenti. E, ancora, "più trasparenza sui rapporti tra l’università e i finanziamenti dei privati".
"Servono più fondi pubblici agli atenei per "liberare" le loro ricerche", continuano Chiara e Francesco, che chiedono un occhio di riguardo anche sul futuro Campus della Statale a Mind e su quello che si sta costruendo attorno: "Un modello che rischia di essere catalizzatore proprio di quel processo di subordinazione della ricerca ai privati". "La crisi climatica è sotto i nostri occhi – ribadiscono in un comunicato congiunto – e non ci fermeremo finché non verranno ascoltate le nostre richieste e prese le azioni drastiche che sono necessarie per contrastarla".