Liceo Caravaggio occupato a Milano, quinta scuola in agitazione nel 2023

Gli studenti intendono restare fino a venerdì mattina, quando si uniranno al corteo dei Fridays for Future. "Vogliamo una scuola inclusiva e antifascista"

Occupazione al liceo artistico Caravaggio di Milano

Occupazione al liceo artistico Caravaggio di Milano

Milano - Quinta occupazione dell'anno a Milano. Blitz degli studenti, questa mattina, al liceo artistico Caravaggio, dove i ragazzi hanno intenzione di restare giorno e notte fino a venerdì mattina, per poi unirsi al corteo dei Fridays for Future.

"Oggi noi studenti del Caravaggio ci troviamo costretti a manifestare contro questo sistema scolastico che non ci da voce, ci opprime e ci tratta più come dei numeri che come individui, perché prima di essere studenti siamo persone", scrivono in una nota, dopo la doppia assemblea plenaria che ha confernato l'occupazione. "È inaccettabile che ci sia stato tolto il diritto di manifestare e il nostro dissenso contro ogni forma di repressione, insegnandoci la punizione nel momento in cui esprimiamo le nostre idee aggiungendo nel nostro regolamento sanzioni repressive. Passiamo 6 o più ore della nostra giornata in un ambiente che non è sicuro a livello strutturale ed emotivo. Vogliamo una scuola inclusiva che ci dia la possibilità di sviluppare e portare avanti le nostre passioni e le nostre necessità".

Sotto la lente anche l'edilizia scolastica carente: "Perché è inammissibile vivere in una struttura che non riceve la manutenzione adeguata, dove le fognature esondano più volte all'anno e in cui i muri crepano dopo una leggera scossa.  Vogliamo che le istituzioni smettano di tagliare fondi per la scuola pubblica".  L'ultima stoccata va al Ministero, anche dopo l'aggressione degli studenti a Firenze e la lettera della preside, definita "inopportuna": "Vogliamo una scuola antifascista, che ci insegni consapevolezza e attualità al posto di zittire le denuncie al fascismo e negare l’esistenza di esso quando è presente più che mai e quando veniamo picchiati fuori dalle nostre scuole".

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