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Curdi in corteo per Ocalan. Limonta: "Oggi Milano è capitale del Kurdistan" / FOTO

Manifestazione da porta Venezia a Cairoli, partecipano curdi ma anche studenti e sindacati

Curdi in corteo a Palestro

Milano, 11 febbraio 2017 - In carcere dal 1999, a Milano sono alcune centinaia i manifestanti in corteo nel pomeriggio per chiedere la liberazione del leader del Pkk, Abdullah Ocalan. In corteo rappresentanti del sindacato di base, studenti e della sinistra. Presenti anche numerosi curdi, tra cui delle donne in abito tradizionale. Il corteo, partito da porta Venezia, sfilerà per la città fino a largo Cairoli dove si terranno gli interventi conclusivi.

Al centro c'è l'esigenza di risolvere la questione curda. Il corteo nazionale, organizzato dalla comunità curda italiana e che si tiene questo pomeriggio a Milano, avviene in contemporanea con quello internazionale organizzato a Strasburgo. I manifestanti procedono pacificamente verso piazza San Babila seguendo un camion dal quale i rappresentanti della comunità fanno i loro interventi e diffondono musica tipica.

Ocalam è detenuto nell'isola di Imrali dal 1999. "Erdogan - si legge sulla pagina Facebook che sponsorizza l'evento - si è alleato con i fascisti e i nazionalisti turchi per affrontare la questione curda con la violenza e la repressione. Abdullah Ocalan è il rappresentante riconosciuto del popolo curdo, egli svolge un ruolo decisivo per una possibile soluzione duratura e democratica della crisi profonda del Medio Oriente. La storia ha dimostrato che la questione curda non può essere risolta militarmente. Le guerre di logoramento e i genocidi dello stato turco non hanno mai funzionato e hanno sempre avuto l'effetto contrario. I colloqui per una soluzione politica della questione curda devono riprendere in una condizione di parità e l'unico modo per garantirlo è l'immediata liberazione di Abdullah Ocalan". Presenti esponenti della comunità curda di tutta Italia, ma ad aderire anche una rappresentanza degli studenti milanesi, arrivati in corteo dietro uno striscione, e tantissime associazioni e movimenti politici italiani, tra cui SinistraxMilano rappresentata dal consigliere comunale Paolo Limonta. Tra gli interventi previsti in largo Cairoli quelli di due deputati dell'Hdp, partito filo curdo della Turchia: Dilek Ocalam, nipote di Abdullah, e Mahmut Sakar, avvocato del collegio difensivo di Ocalan, che vive in Germania perché se tornasse in Turchia lo arresterebbero",spiega una manifestante. Sarà inoltre proiettato un video girato sulle montagne del Kurdistan che mostra il lavoro e la vita dei partigiani curdi. La folla procede pacifica intonando la versione curda di 'Bella ciao' e gridando slogan come "Assassino Erdogan", in riferimento al presidente turco Recep Tayyip Erdogan responsabile di aver messo fine al negoziato per la risoluzione della questione curda. 

"Oggi Milano è la capitale del Kurdistan, la capitale e la voce di chi chiede pace, libertà e democrazia. Molti di noi erano su queste strade nel 1999 dopo la cattura di Ocalan e lo eravamo già a partire dal 1998 quando Ocalan è arrivato in Italia per parlare di pace e dire che il popolo curdo e il Pkk si ponevano come interlocutori di pace". Così il consigliere comunale di Sinistra per Milano, Paolo Limonta, nel suo intervento durante il corteo. "In questi 18 anni - ha proseguito - Ocalan non ha mai smesso di parlare di pace e libertà e oggi in Italia e in Europa molti sono quelli che si devono vergognare del loro silenzio e della loro vigliaccheria perché non hanno il coraggio di dire chiaramente che la Turchia è diventata uno stato fascista". Per Limonta "l'unica possibilità per portare una risposta di pace in quell'area è liberare Ocalan. Non possiamo contare sui governi e sull'Europa, possiamo e dobbiamo contare su di noi e sulle centinaia dì migliaia di persone che stanno marciando in ogni parte del mondo", ha concluso.