MONICA VALERIA AUTUNNO
Cronaca

Pozzuolo, luoghi della memoria . L’omaggio ai bambini del ’45

Sindaco e studenti in visita: durante la rimozione di ordini bellici un’esplosione uccise 12 persone

Sindaco e studenti in visita: durante la rimozione di ordini bellici un’esplosione uccise 12 persone

Sindaco e studenti in visita: durante la rimozione di ordini bellici un’esplosione uccise 12 persone

Ottant’anni esatti dal 7 maggio 1945, il giorno più buio di Trecella, e sul luogo del disastro, con il sindaco e le autorità, anche i bambini delle scuole. In omaggio, e in ricordo, dei bimbi scomparsi: "È un pezzo della loro storia". Era il 7 maggio del 1945 e l’Italia festeggiava la Liberazione quando la frazione pozzuolese fu scenario di tragedia. Nell’esplosione accidentale di un carico di ordigni abbandonati dai tedeschi morirono 12 persone. Un militare, cinque ragazzi del paese, e sei bimbi sotto i dodici anni: guardavano in capannello il lavoro dei ragazzi "grandi". L’anniversario della strage è già stato ricordato durante la tradizionale cerimonia con autorità e Anpi. Ma quest’anno, l’ottantesimo, si è scelto di fare un “bis” con alcune classi delle scuole: "Ho usato con loro le parole più delicate, sono piccoli - così il sindaco Angelo Caterina - ma ho voluto raccontare. È giusto".

Il terribile pomeriggio. I tedeschi in fuga, negli ultimi giorni dell’aprile 1945, avevano lasciato anche a Trecella, in via per Albignano, armi e batterie da contraerea. Il Cln aveva incaricato il maggiore Franco Mangiagalli di provvedere al loro spostamento alla polveriera di Cassano d’Adda. 5 giovani trecellesi si erano offerti di aiutarlo. Alle 14 l’ultimo “carico” su un camion, e, improvvisa e inspiegabile, l’esplosione. Il maggiore e i cinque giovani furono dilaniati: Franco Mangiagalli, Emilio Moranzoni, Luigi Panzera, Alberto Spinelli, Silvio Maggi, Franco Moneta. Ma spostamento d’aria e schegge uccisero sul colpo anche sei bambini. Poco lontani dal camion, guardavano le operazioni di carico: Roberto Brambilla, Aldo Brambilla, Giuseppe De Gaspari, Edoardo Grammatica, Augusto Invernizzi, Mario Oldani. "La gente corse". Il corteo di padri e madri con in braccio le giovani vittime, tutte deposte davanti alla chiesa di sant’Anna. I funerali pochi giorni dopo. Un grande dolore condiviso.