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Nutrie di Lambrate uccise col gasLa diatriba arriva alla Camera

Il terreno smosso, i cunicoli scavati di fianco alle tombe, i fiori spariti, la presenza di escrementi. Da anni le "nutrie di Milano", in particolare quelle che vivono nel cimitero di Lambrate, per molti rappresentano un problema. Ma la soluzione attuata dal Comune, la "soppressione con il gas" dopo la cattura con gabbie e trappole, ha fatto insorgere le associazioni ambientaliste. Il caso è approdato alla Camera: la deputata del Movimento 5 Stelle Arianna Spessotto, lunedì ha chiesto chiarimenti in un’interrogazione al ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani. L’ultimo atto di una vicenda che tiene banco da tempo. Le prime lamentele per i danni provocati dagli animali risalgono almeno a 7 anni fa e poi sono diventate più frequenti.

Ora i roditori, conferma il Comune, "vengono catturati e soppressi attraverso gas eutanasico in base al Piano di attuazione per l’eradicazione delle nutrie previsto da Città metropolitana. Il metodo è tra quelli previsti dalla legge regionale ed è aderente alle linee guida Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Dal 2014, le nutrie sono equiparate ai ratti e ad altre specie invasive". E il metodo, spiegano sempre gli uffici, è tra i meno cruenti. Ma già lo scorso dicembre numerosi cittadini avevano protestato, e l’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, aveva contestato al Comune l’uccisione delle nutrie del cimitero invitando l’Amministrazione a procedere al contenimento degli esemplari con un piano di sterilizzazione e spostamento, "come avviene a Torino". L’Oipa ha suggerito anche la posa di reti di protezione per evitare la circolazione sia delle nutrie sia di altri animali selvatici. La deputata Spessotto ha sottolineato che l’uccisione "non necessaria" delle nutrie, "per la quale sono stati spesi 20 mila euro di fondi pubblici", potrebbe essere punibile "secondo l’articolo 544-bis del codice penale", che prevede dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione per chiunque uccida un animale "per crudeltà o senza necessità". M.V.