Milano – Tutto tace . Esattamente da un mese. Lo scorso 21 giugno, a Palazzo Marino, l’amministratore delegato di Webuild Massimo Ferrari, affiancato dal sindaco Giuseppe Sala, aveva illustrato ai vertici di Milan e Inter – il presidente rossonero Paolo Scaroni e l’ad nerazzurro Alessandro Antonello – il piano di fattibilità per la ristrutturazione dello stadio di San Siro. Dal fronte Webuild, dopo quel vertice, trapelava ottimismo e si prevedeva una risposta delle due società entro la fine del mese di giugno. Così non è stato. E qualche boatos proveniente dai club prevede che del restyling del Meazza se ne riparlerà a settembre, dopo la pausa estiva. Andamento lento, per citare una canzone di Tullio De Piscopo.
Il caso San Siro resta un rebus. Le uniche cose certe sono che dopo Ferragosto la Scala del calcio, dopo la stagione dei 17 concerti estivi di giugno e luglio, riaprirà per le partite di Milan e Inter e che, in prospettiva, il 6 febbraio 2026 ospiterà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Di altro non c’è certezza. Milan e Inter sono interessate alla riqualificazione dell’impianto prevista da Webuild, un piano che prevede la completa ricostruzione del primo anello? Tutto tace, da un mese.
Il Diavolo , intanto, va avanti per la sua strada alternativa, cioè il progetto di nuovo stadio nell’area San Francesco di San Donato Milanese. Tre giorni fa, dopo una settimana dalla costituzione del Comitato per l’Accordo di programma, è partito l’iter per la Valutazione di impatto ambientale (Vas), cioè l’analisi sulle ricadute che potrebbe avere il nuovo impianto da 70 mila posti sull’area. Procedura complessa ma avviata.
Sul fronte del Biscione, invece, non si registrano passi avanti sull’idea di realizzare un nuovo stadio a Rozzano. Lo scorso aprile l’Inter ha rinnovato fino al prossimo 31 gennaio 2015 l’opzione sull’area di proprietà del gruppo Cabassi, poco distante dal Forum di Assago e dalla Tangenziale Ovest. Stop. La società nerazzurra, in altre parole, ha preso tempo e lascia aperte le varie opzioni in campo, compresa quella di rimanere a San Siro, ristrutturazione o meno. Per ora, peraltro, il nuovo proprietario del club, il fondo Oaktree, non si è ancora espresso con chiarezza su quale siano le sue intenzioni sullo stadio del futuro dei nerazzurri. Vecchio o nuovo impianto? Chissà.