
San Siro
Milano, 1 ottobre 2019 - Più no che sì in Comune, almeno per ora, sul progetto del nuovo stadio di San Siro. Ma nella maggioranza di centrosinistra a Palazzo Marino esce allo scoperto un fronte dei favorevoli al piano di sviluppo urbanistico proposto da Milan e Inter all’amministrazione municipale. La vicepresidente del Consiglio comunale targata Partito democratico Beatrice Uguccioni ha scritto un post su Facebook in cui, pur indicando alcuni paletti, si iscrive al partito del sì alla realizzazione del nuovo stadio nell’attuale parcheggio di San Siro e alla demolizione del Meazza per lasciar spazio a un centro commerciale e a due o tre grattacieli per ospitare uffici e hotel: «Guardo con favore e fiducia il nuovo che avanza».
La Uguccioni sottolinea «non guardo la questione con nostalgia e voglio continuare a mantenere la positiva e crescente visione di una Milano internazionale», ricorda che ci saranno altre commissioni di confronto con i vertici delle società rossonera e nerazzurra prima che il caso San Siro sbarchi in Consiglio comunale e spiega: «Credo che uno stadio e l’area circostante debba essere fruibile non solo quando ci sono le partite ma anche per il resto dei giorni (durante la settimana oggi è una landa desolata di cemento). Credo debba essere un luogo vivo della città e che Inter e Milan (che ci mettono i soldi) debbano avere spazi adeguati e attuali e che debbano essere competitive a livello internazionale in modo da soddisfare anche la passione dei tifosi».
Fin quiI argomenti ripetuti a più riprese anche dai vertici rossonerazzurri. Ma la Uguccioni indica anche altri temi su cui i due club non hanno ancora fornito risposte dopo la commissione di venerdì pomeriggio: «Credo che gli abbonamenti e i biglietti debbano rimanere “popolari” e che con gli importanti oneri di urbanizzazione che i club dovranno versare debba essere pensato un adeguato piano di riqualificazione dei quartieri limitrofi, tale per cui vi siano ampie ricadute positive sulla cittadinanza: parchi, aree verdi, ristrutturazione scuole, piazze ed edilizia residenziale pubblica». L’ultima proposta avanzata dalla Uguccioni è uno dei temi principali emersi durante la riunione di ieri pomeriggio del gruppo Pd in Comune sul caso San Siro. Sì, perché se il progetto del nuovo stadio contribuisse a dare un segnale forte anche al quartiere di case popolari alcuni dubbi o contrarietà sulla «speculazione edilizia voluta da Milan e Inter» – la tesi del fronte del «no» – potrebbero trasformarsi in una posizione più aperta a una trattativa con i club per correggere il progetto e dichiarare l’«interesse pubblico» chiesto dalle due società. Anche un’altra consigliera dem, Diana De Marchi, chiede che «il progetto del nuovo stadio abbia ricadute positive sul quartiere popolare di San Siro».
Gli oneri di urbanizzazione ammonterebbero a 81 milioni di euro, una parte dei quali potrebbe essere destinata alla ristrutturazione delle case popolari. Ma c’è un ostacolo politico lungo questa via: quegli alloggi da recuperare sono tutti dell’Aler. E la maggioranza di centrosinistra in Comune non sembra aver voglia di fare un assist alla Regione targata centrodestra che controlla Aler. «Ma una soluzione per il bene dei cittadini si potrebbe trovare», aggiungono dai banchi del Pd.