
Nicolas Gallizzi, la sua mozione sarà discussa nei prossimi giorni
Nuovo ospedale di primo livello in Martesana, poco più di un mese fa l’audizione del “comitato promotore“ in commissione sanità regionale, e ora una mozione pronta alla discussione in consiglio, presentata dal consigliere di Noi Moderati Nicolas Gallizzi: sarà discussa entro qualche settimana, e chiede ufficialmente l’avvio del percorso e il reperimento delle risorse necessarie.
La vicenda è nota. Da ormai qualche anno un comitato d’area, di cui fanno parte anche Pensionati Cisl, Acli e il docente di economia sanitaria Vittorio Mapelli, ex sindaco di Grezzago, portano avanti la proposta di realizzare, in zona da definire ma comunque in zona Martesana, un nuovo ospedale, pubblico e di primo livello. A corredo dell’istanza i numeri delle prestazioni degli ultimi anni negli ospedali "per acuti" rimasti a disposizione dell’area sud dell’Asst, dunque Melzo e Cernusco, i problemi di personale e la poca attrattività, le cifre, preoccupanti, della "migrazione passiva", ovvero della fuga di utenza all’indirizzo delle grandi strutture metropolitane o convenzionate.
Dopo qualche anno di silenzio il gruppo è tornato alla carica con uno studio aggiornato nelle cifre e una proposta corredata di costo, circa 320 milioni di euro. Tre siti indicati come idonei all’ubicazione: l’area di Cascina Antonietta a Gorgonzola, un’area libera a Gessate, e Melzo, su terreni già vincolati ad uso sanitario accanto all’ospedale esistente. "Se Regione confermerà l’interessamento - così il sindaco di Melzo Antonio Fusè nelle scorse settimane - si faccia qui". Si attendono pronunciamenti anche a Gessate e Gorgonzola.
La mozione di Gallizzi, in realtà, non indica luoghi, "le scelte saranno a carico di tecnici". Ma esorta la Regione ad attivarsi: "Un nuovo ospedale in Martesana potrebbe recuperare in pochi anni almeno il 20% della fuga dei pazienti. E sarebbe una scelta strategica per il territorio, migliorando qualità e quantità di prestazioni, con contenimento dei costi di gestione".
Monica Autunno