Nuove accuse contro l’immobiliarista Coppola Ma lui vive in Svizzera e ribatte: "Non me ne curo..."

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Altri guai giudiziari all’orizzonte per Danilo Coppola, l’immobiliarista romano che è stato protagonista della stagione dei ‘furbetti del quartierino’. Un nuovo processo per bancarotta vede protagonista l’imprenditore romano 55enne, da qualche tempo riparato in Svizzera. Il procedimento, che è in fase preliminare e andrà in dibattimento in autunno, si aggiunge alla lunga lista di disavventure giudiziarie che Coppola ha affrontato. Da due mesi, inoltre, su di lui pende una richiesta di custodia cautelare in carcere per una tentata estorsione nei confronti della società Prelios che si era occupata dello sviluppo immobiliare del quartiere di Porta Vittoria. Processi che sembrano non preoccupare più di tanto l’uomo d’affari. Dalla sua residenza in Svizzera, infatti, Coppola, da giorni rilascia interviste in cui dice di "non curarsi dei procedimenti penali che ha lasciato dietro di sé in Italia". E posta sui suoi canali social video nei quali ‘sfida’ i pm milanesi e romani che hanno indagato e stanno indagando sui vari casi giudiziari che lo vedono coinvolto. Oltralpe si sente al sicuro e i fatti pare che gli diano ragione. Nei giorni scorsi, infatti, le autorità svizzere hanno negato l’estradizione chiesta nei suoi confronti dai pm milanesi.

"Sono ricercato – ha rilanciato lui tramite social – . Dall’8 marzo c’è un ordine di custodia cautelare nei miei confronti, l’ho saputo e ho preferito non farmi trovare". Coppola però non potrà sfuggire al processo aperto davanti ai giudici della seconda sezione penale di Milano per alcune imputazioni scaturite dall’inchiesta principale sui crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria. Vicende che gli sono già costata una condanna in appello a 7 anni di reclusione. Adesso dovrà rispondere di bancarotta per il fallimento nel 2015 della srl ‘Editori per la finanza’, di cui sarebbe stato "amministratore di fatto". Secondo le indagini dei pm Mauro Clerici e Giordano Baggio avrebbe causato il crac della società con "operazioni dolose" nonostante questa fosse "in stato di dissesto quantomeno dal dicembre 2009". Ma non finisce qui. L’immobiliarista è a giudizio anche in relazione al fallimento di Tikal srl, sempre del 2015, "attività sociale" mandata avanti "nonostante il patrimonio netto fosse già negativo" a fine 2006 "per circa 70 milioni di euro". E poi ancora per il crac di Epf Comunicazione srl del marzo 2015 con 45mila euro girati, secondo i pm, nel 2012 alla "madre di Coppola". A questo si aggiunge una imputazione per "sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte" per 250 milioni di euro. E sarebbero stati sottratti al Fisco "garanzie patrimoniali dirette e indirette del Coppola" per circa "15 milioni di dollari Usa". A.V.

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