REDAZIONE MILANO

"Nucera condannato, la minoranza rifletta"

La sindaca Barbara Barbieri di Opera elenca i reati contestati all’ex primo cittadino e in Consiglio cresce la tensione

È stato un consiglio comunale ad alta tensione quello dell’altra sera quando la sindaca Barbara Barbieri ha letto ampi stralci della sentenza di condanna dell’ex sindaco Antonino Nucera. Un atto dovuto che ha consentito al Comune di ricevere circa 150mila euro a titolo di risarcimento. Soldi che saranno impiegati per progetti sulla legalità. L’ex sindaco Nucera ha patteggiato una pena di quattro anni e 6 mesi di reclusione. "Questo significa che ha raggiunto un accordo con il Pm ammettendo la propria colpevolezza", ha spiegato in Consiglio la sindaca. Ma quali sono i reati contestati a Nucera? Ecco i principali elencati nel silenzio assoluto dell’aula consiliare. Si parte dal peculato per essersi appropriato di un numero stimato di 2.880 dispositivi di mascherine destinate alla Rsa Anni Azzurri. Poi c’è la corruzione per aver favorito alcune società mediante l’assegnazione di lavori pubblici. Per aver esercitato indebite influenze sul progettista dei lavori di rifacimento della scuola Don Milani affinché questi prendesse contatti diretti con una società individuata da Nucera. Per aver comunicato preventivamente a una società a lui vicina l’entità del preventivo presentato da altra concorrente nella procedura di assegnazione. Per aver predisposto ad hoc una procedura di acquisto mediante la richiesta di offerta di strumenti termo-scanner per la misurazione della temperatura corporea da installare negli edifici del Comune di Opera, della polizia locale e della farmacia comunale pagandoli il triplo dell’effettivo costo di mercato. Fra gli altri emerge anche la truffa per aver preso, in qualità di sindaco del Comune di Opera e di direttore amministrativo di un istituto professionale, l’indennità e lo stipendio. A conclusione dell’elenco dei reati contestati la sindaca Barbieri non ha usato mezzi termini contro quella parte del consiglio comunale, ora di minoranza, che guidava la città insieme all’ex primo cittadino: "Mi sarei aspettata un interesse condiviso verso l’iter giudiziario. Una seria e onesta riflessione circa l’inopportunità di una ricandidatura proprio nel mentre del processo. Mi sarei aspettata, a maggior ragione, una valutazione circa l’opportunità di un dimissionamento dal Consiglio, a processo concluso. Nulla di tutto ciò è accaduto. Non una spiegazione da parte dell’ex vicesindaco, Ettore Fusco, su come sia potuto accadere quanto è accaduto, senza che lui se ne sia accorto. Opera sta pagando le conseguenze di una gestione scellerata della cosa pubblica, la cui responsabilità politica e amministrativa, bisogna affermarlo in modo inequivocabile, è anche di chi fa ora parte della minoranza in Consiglio e ha governato Opera negli ultimi anni". A risponderle solo l’ex vicesindaco che ha finalmente espresso il suo sdegno verso quanto accaduto.

Massimiliano Saggese