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Milano, rapina a mano armata in carrozzeria: 9 arresti / VIDEO

Sei italiani e tre stranieri sono ritenuti responsabili di rapina a mano armata, lesioni personali, sequestro di persona e porto abusivo di armi

Raid nella carrozzeria di Novate

Milano, 25 luglio 2018 - Nove persone sono state arrestate di carabinieri di Milano in seguito ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip milanese nei confronti 6 italiani e 3 stranieri, ritenuti responsabili di rapina a mano armata, lesioni personali, sequestro di persona e porto abusivo di armi. I militari del Nucleo Investigativo di Milano avevano aperto un'indagine dopo un'irruzione alla carrozzeria "AmbroCar" di Novate Milanese. Gli indagati, alcuni dei quali travisati ed armati di pistola e fucile erano entrati e avevano aggredito il proprietario, per poi rapinarlo di un borsello, sequestrandolo all'interno dell'attività. Lui poi era riuscito a divincolarsi e a fuggire pochi istanti prima di essere caricato con la forza su un'auto. Le investigazioni hanno consentito di inquadrare l'episodio nel contesto di una faida in atto tra gruppi  criminali per il controllo dello spaccio di cocaina nei quartieri Comasina e Quarto Oggiaro di Milano.

Per gli investigatori si sarebbe trattato non di una semplice rapina ma di un "avvertimento" che aveva scatenato già una catena di minacce, tra macchine bruciate e colpi di pistola alla porta. Il raid del 12 marzo 2018 alla New Car, ex Ambro Car, luogo di ritrovo dei criminali della Comasina, legati a doppio filo alla 'Ndrangheta, ha sullo sfondo il controllo del principale nodo di spaccio e traffico di droga di Milano. Il capo del commando era proprio l'ex socio del titolare della carrozzeria, la collaborazione economica tra i due si era interrotta e sarebbe questo, insieme a questioni di droga, il motivo dell'aggressione, durante la quale i criminali hanno persino tentato di tagliare il braccio alla vittima con una roncola.

Nonostante la gravità della situazione però nessuno ha collaborato alle indagini. Un silenzio giustificato, secondo gli investigatori, dal "contesto criminale di grande spessore in cui si muovevano la vittima" e i suoi avversari, ha detto il procuratore Laura Pedio. L'unico a collaborare è stato un cittadino cinese titolare di una ditta nella zona, che ha riconosciuto alcuni volti fra coloro che quella notte si presentarono alla carrozzeria, confermando quanto già rilevato dalle telecamere e dalle intercettazioni telefoniche.

Nei gruppi whatsapp in cui organizzavano l'agguato la foto profilo era quella di uno dei personaggi della serie tv Gomorra, denominato "Sangue Blu", nome poi dato al complesso fascicolo.La catena di ritorsioni dopo l'aggressione è cominciata con la gambizzazione di uno degli arrestati, avvenuta nell'aprile del 2018: l'inizio di una "faida" per il controllo della crimanilità di Comasina e Bruzzano.