"Non toccate il pavè allo Stadera" La battaglia degli irriducibili alla vigilia dei lavori in strada

Via Montegani, venerdì parte il cantiere per i nuovi binari del tram e la rimozione dei masselli. I cittadini contrari: "È la nostra storia". Il Comune: "Incompatibile con la modalità d’intervento".

"Non toccate il pavè allo Stadera"  La battaglia degli irriducibili  alla vigilia dei lavori in strada

"Non toccate il pavè allo Stadera" La battaglia degli irriducibili alla vigilia dei lavori in strada

di Marianna Vazzana

A una manciata di giorni dalla partenza del cantiere, i cittadini più agguerriti non si rassegnano: "Non toccate il pavè". Sono i pasionari di via Montegani, quartiere Stadera, nato come Baia del re, decisi a proteggere i masselli che in questo spicchio della periferia sud della città "resistono dal 1926. Sono un pezzo della nostra storia, parte della nostra identità". Lo ha ribadito ieri una delegazione che si è presentata in Consiglio comunale e che giovedì sera darà vita a un flash mob alla vigilia dei lavori; prevista la sostituzione di binari e scambi del tram, intervento che comporterà anche la rimozione dei blocchi di pietra e una rivoluzione viabilistica considerando che, per almeno 5 mesi, il tram della linea 3 non correrà più dal Duomo a piazza Abbiategrasso e viceversa. I commercianti sono sul piede di guerra anche per la chiusura della via: "Denunciamo la mancata comunicazione preventiva. Molti negozi hanno fatto approvvigionamenti e ordini non calcolando che la clientela diminuirà", evidenzia Marco Servienti, di “Telerie Montegani“, attività aperta dal nonno nel 1944. A infiammare gli animi dei contrari, però, è soprattutto la sostituzione del pavè con l’asfalto. "Una scelta miope e assurda", evidenzia Marina De Lorenzo. "Alla lunga, si spende molto di più: il pavè è eterno. Certo, ci vuole adeguata manutenzione". Che a detta di tanti abitanti, finora è mancata. Lo scorso giovedì ilMunicipio 5, amministrato dal centrosinistra, ha approvato un ordine del giorno (con 18 “sì“ e i “no“ del centrodestra): la richiesta, "non rimuovere il pavè se non limitatamente in corrispondenza dei binari", lasciando intatto quello ai lati. E poi una "pavimentazione adatta anche sui marciapiedi, con rigenerazione a verde". Il presidente Natale Carapellese critica il fatto che "non ci sia stata data la possibilità di valutare tutti i passaggi per tempo".

Sulla stessa linea Carlo Monguzzi (Verdi), che in Consiglio comunale ha presentato "un ordine del giorno che chiede di mantenere il pavè e, ove non possibile, di sostituirlo solo nella parte che contiene le rotaie". Il Comune, però, sottolinea che "sarà utilizzata la nuova modalità di intervento che è stata ampiamente sperimentata a Milano negli ultimi dieci anni. Ci sarà una struttura con pavimento flottante che riduce le vibrazioni e i rumori, modalità non compatibile con il pavè: le lastre non suppo+rtate da una base non rigida si romperebbero". Gli interventi “vecchio stile“ oggi resistono "solo in aree senza traffico di mezzi pesanti". Asfalto anche per "la sicurezza, visto che la probabilità di incidenti aumenta con il pavè". E "il costo: quello della manutenzione è mediamente superiore di cinque volte rispetto a quello di una strada asfaltata".

"Eppure – ribatte la delegazione di cittadini –, in altre vie in cui il “contesto non permetteva di asfaltare“, il pavè è rimasto".

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