MARIANNA VAZZANA
Cronaca

"Non posso, sei piccola" Poi la violenta

Agli arresti domiciliari un trentenne accusato di aver abusato una ragazza di 15 anni mentre la accompagnava a casa dopo una serata

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

di Nicola Palma

e Marianna Vazzana

Drink, shot, vino e superalcolici. Poi, con la mente annebbiata dall’alcol, la ragazzina di 15 anni si è trovata in trappola: costretta a subire e a compiere atti sessuali contro la sua volontà, stando all’accusa. Tutto questo succedeva lo scorso 1° novembre. Ora, gli agenti del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, hanno arrestato e posto ai domiciliari un italiano di 30 anni, che si sarebbe approfittato della ragazza, non solo minorenne ma anche con un passato difficile alle spalle, in un momento in cui non era lucida. Le indagini sono partite dopo che la ragazzina si è confidata con la sua terapeuta, ripetendo poi l’accaduto gli inquirenti. La giovane, che già conosceva il trentenne, aveva accettato l’invito a uscire con lui ed altri amici per trascorrere insieme la serata tra venerdì 1 e sabato 2 novembre, prima in alcuni bar e poi in discoteca (meta che alla fine non è stata raggiunta).

Stando a quanto emerso, l’uomo ha subito mostrato particolare interesse per la giovane ("quando fai 18 anni – le avrebbe detto – sarò la prima persona a venire al tuo compleanno. Ora non posso perché sei troppo piccola"), spingendola poi a bere diversi bicchieri di alcolici in un paio di bar del centro, dove il gruppo si era fermato. L’intenzione era quella di concludere la serata a ballare ma verso l’1, dopo la tappa nell’ultimo bar, il gruppo si era separato. La ragazza era stata accompagnata a casa dal trentenne che, al volante della sua auto, senza arrestare la marcia, avrebbe costretto la quindicenne a compiere e subire rapporti sessuali, toccandole le parti intime. Interrotto solo dalla telefonata di una parente che aveva cercato la giovane, preoccupata perché non era ancora rientrata a casa.

Inizialmente la ragazza non ha realizzato di essere stata vittima di abusi ma poi, a poco a poco, ha confidato il suo disagio a persone a lei vicine, "sopraffatta – si legge nel provvedimento del gip Lidia Castellucci – da un sentimento di disagio e profondo malessere". È emerso anche che la ragazza, dopo i fatti, avesse "paura di lui". Quanto al trentenne, "l’episodio denunciato appare sintomatico di una notevole spregiudicatezza, di un’indole incapace di controllare i propri impulsi". Da qui, la misura degli arresti domiciliari, eseguita dagli agenti della polizia locale.