
Monica Guerrieri Costa, titolare del Bar-Tabacchi Venere di viale Monza
Pranza al tavolino insieme ai clienti. "Precotto? È uno stile di vita. Siamo un pezzo di Milano che mantiene la sua identità: qui ci si conosce, ci si saluta, ci si aiuta l’un l’altro. Si raccontano storie". E a volte basta il tempo di un caffè per stringere legami e per attivare la rete della comunità, in caso qualcuno ne avesse bisogno. A parlare è Monica Guerrieri Costa, titolare del Bar-Tabacchi Venere di viale Monza. A pochi giorni da Ferragosto, tiene subito a precisare: "Noi non chiudiamo. Siamo aperti tutti i giorni, anche ad agosto". Un messaggio che ha anche messo per iscritto, in grande, su un pupazzo a forma di pesce. Nel locale entrano persone di ogni età, anche molto anziane, "che in questo periodo, in piena estate, non saprebbero altrimenti dove andare. Qui invece si sentono a casa". Monica Guerrieri Costa gestisce il locale da una ventina d’anni, "quando ho deciso di mettermi in proprio. Sono arrivata a Milano dal sud Italia quando avevo 18 anni e ho sempre lavorato nel campo della ristorazione. Una volta diventata mamma, mi sono trasformata anche in imprenditrice. Non so quante ore lavoro al giorno ma la soddisfazione è grande". Ha fatto decorare la serranda e le porzioni di muro attigue, aggiungendo anche il tricolore.
Se il quartiere ha tante luci, non mancano comunque le ombre: "Ci vorrebbe maggiore attenzione da parte del Comune. Siamo “inglobati“ da 100 anni a Milano ma si ha l’impressione di essere trascurati dall’Amministrazione centrale: alcuni angoli si trasformano in discariche, in certi punti l’illuminazione lascia a desiderare e poi c’è la questione pista ciclabile: è stata creata senza tener conto delle esigenze di tutti, per esempio quella di carico e scarico per i commercianti. Chiedo maggiore ascolto".