CHRISTIAN SORMANI SONO
Cronaca

"Noi discriminati a favore dell’online"

Rescaldina, i centri commerciali del territorio contro il Dpcm. L’ad di Ceetrus Italy Balducci: "Perdite per 400 milioni di euro a settimana"

di Christian Sormani

Sono in grande sofferenza i centri commerciali di zona, da Rescaldina a Nerviano, ma anche nel Varesotto. In questi giorni di varie festività e di fine settimana sono stati chiusi per la maggior parte del tempo, creando problemi non solo alle grandi catene che nei centri lavorano, ma anche ai piccoli negozianti che non riescono più ad arrivare a fine mese. Una situazione inasprita dagli ultimi dpcm, molti dei quali con regole contraddittorie che hanno fatto salire la rabbia degli operatori. È il caso della Ceetrus Italy, gruppo francese che in Italia è presente con 50 centri commerciali sparsi per il territorio e dà lavoro a 15 mila addetti tra collaboratori diretti e indotto e che in zona è presente a Rescaldina e Nerviano. "Stupisce che il governo abbia preso una simile decisione inasprendo quanto previsto dai precedenti decreti - ha dichiarato Marco Balducci, amministratore delegato di Ceetrus -.Con questi provvedimenti si toglie la possibilità ai centri commerciali di potere aprire anche nei giorni pre- festivi e festivi, nonostante le rassicurazioni del premier che si era detto intenzionato a favorire gli acquisti dei regali di Natale e risollevare la situazione economica delle attività commerciali. Non ci capacitiamo di questa disparità di trattamento. I nostri centri commerciali e quelli di tutto il comparto sono stati fortemente penalizzati dalle recenti chiusure che hanno comportato perdite per 400 milioni di euro a settimana".

Il governo secondo le diverse sigle della grande distribuzione ignora un settore che rappresenta il 4 % del pil annuo. Un segnale poco incoraggiante per gli operatori che investono e pagano ogni anno 48 milioni di euro in tasse. "Colpire un comparto che rappresenta il motore economico del nostro paese non denota una grande lungimiranza ma solo una volontà discriminatoria di favorire dei big dell’on-line che in Italia non pagano neppure le tasse. Proviamo un grande senso di frustrazione di fronte a questa ingiustizia, alla totale discriminazione nei confronti dei centri commerciali, luoghi sicuri e costantemente igienizzati, gli unici luoghi commerciali dove sia possibile garantire opportuni controlli della temperatura, gestire i flussi ed evitare che non si creino assembramenti, sia con personale di sicurezza che attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici. Purtroppo il Governo – conclude Balducci - non sembra avere a cuore gli effetti, l’impatto sociale e i riflessi negativi che una decisione del genere provocherà sulla vita dei lavoratori e cittadini italiani". "La sicurezza sanitaria è la priorità per tutti - aggiunge - in questo senso nei centri commerciali sono stati fatti investimenti importanti ed in questo senso chiediamo nuovamente al Governo di consentire la nostra apertura nei week-end e nei giorni festivi e prefestivi; dalle cronache dei maggiori quotidiani italiani è emerso che tenere chiusi i centri commerciali nei week-end e nei giorni festivi e pre-festivi sta comportando il flusso di migliaia di persone da una struttura più isolata ed ampia (come il centro commerciale), comunque provvista di tutti i sistemi di sicurezza e prevenzione, verso i centri cittadini dove, anche per ragioni architettoniche e di spazi fisici, non possono e non potranno essere rispettate distanze ed evitati assembramenti".