No alla sorveglianza speciale di un anno al giovane attivista

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MILANO

La sezione misure di prevenzione del Tribunale ha rigettato la richiesta di sorveglianza speciale per un anno con obbligo di soggiorno avanzata dalla Questura di Pavia per il 20enne Simone Ficicchia, attivista del movimento ambientalista "Ultima generazione", protagonista di una serie di blitz negli ultimi mesi, tra cui quello del 7 dicembre con vernice lanciata sull’ingresso del teatro alla Scala. La decisione è stata presa dal collegio Rispoli-Cernuto-Spagnuolo Vigorita della Sezione presieduta da Fabio Roia. È stata accolta l’istanza di respingere la richiesta di sorveglianza formulata dall’avvocato Gilberto Pagani. Il "contesto di queste condotte è comunque di limitata offensività", aveva già fatto notare il pm Mauro Clerici, che aveva chiesto, comunque, di applicare la misura di sicurezza della sorveglianza, ma nella forma "semplice", per un anno per lo studente 20enne.

Per il giovane la Questura di Pavia aveva chiesto, invece, la sorveglianza speciale per un anno con anche obbligo di soggiorno a Voghera, dove risiede. Richiesta respinta dai giudici: nessuna sorveglianza per il giovane. Ficicchia con dichiarazioni spontanee in aula aveva spiegato che "l’obiettivo delle nostre azioni non violente è la salvaguardia del futuro" e per questo "mettiamo in gioco i nostri corpi". Nelle azioni di "imbrattamento nei musei" o come in "quella alla Scala", ha aggiunto, "c’è sempre il rispetto per le opere d’arte, scegliamo le opere che hanno dei vetri protettivi e noi usiamo una vernice che è subito lavabile". Al 20enne nella richiesta della Questura pavese venivano contestate varie azioni, tra cui quella al teatro alla Scala e un altra a luglio quando, assieme ad altri, si incollò al vetro di protezione della Primavera del Botticelli agli Uffizi.

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