MARIANNA VAZZANA
Cronaca

L’ultrà nerazzurro Nino Ciccarelli portato a San Vittore (per un cumulo di pena) e subito scarcerato

Scampato agli arresti della Procura milanese che ha decapitato le curve di Inter e Milan, lo storico fondatore dei Viking ha assunto la leadership della “Nord”. L’avvocato: “In cura al Sert, situazione incompatibile con la detenzione”

Le immagini della riunione al Baretto, nei pressi dello stadio di San Siro. A destra, Nino Ciccarelli, storico leader del gruppo di tifosi interisti "Viking"

Le immagini della riunione al Baretto, nei pressi dello stadio di San Siro. A destra, Nino Ciccarelli, storico leader del gruppo di tifosi interisti "Viking"

Milano, 13 dicembre 2024 – Arrestato questa mattina Nino Ciccarelli soprannominato “Tre Lame”, storico capo ultras dell’Inter. Il fondatore dei Viking, 55 anni, è stato fermato dai carabinieri per un cumulo di pene a quattro anni e otto mesi, da scontare ora definitivamente in carcere. Non c'erano state conseguenze, per lui, dopo l'inchiesta "doppia curva" che ha smantellato i vertici delle curve di Inter e Milan. Aveva subito una perquisizione ma non era stato iscritto nel registro degli indagati. Era così rimasto un punto di riferimento dei supporter nerazzurri. Oggi anche questa figura viene meno. Proprio nei giorni caldi dell’inchiesta della Procura di Milano, che aveva azzerato vertici e direttivi delle due curve milanesi, Ciccarelli si era espresso attraverso i social: “Non si molla, la Curva deve andare avanti”. 

Gli scontri del 2018 e la morte del supporter varesino

L’ultima volta Ciccarelli era stato arrestato perché coinvolto negli scontri tra ultras napoletani e interisti del 26 dicembre 2018 che avevano portato alla morte di Daniele “Dedè” Belardinelli, tifoso ultrà dell’Inter e del Varese investito durante i tafferugli fra le due tifoserie. Già nel lontano 1988 era finito in carcere – e poi era stato assolto – per la morte di un tifoso ascolano, Nazzareno Filippini, massacrato a bastonate dagli ultrà interisti. Il tifoso marchigiano era caduto a terra in una pozza di sangue, senza più conoscenza, colpendolo con dei violenti calci in faccia.  

Una sfilza di precedenti e Daspo

Soprannominato anche “Ombre”, autore di libri sulla sua vita, Ciccarelli era originario di Penne in Abruzzo, ma viveva da sempre a Quarto Oggiaro. Sulle spalle il cinquantenne ha una lunga lista di procedimenti penali e informative della Digos. Nel 2019 era stato sanzionato con un Daspo proprio per gli scontri del 26 dicembre 2018 con i tifosi napoletani a cui seguì la morte di Belardinelli. Per gli stessi episodi fu sottoposto a custodia cautelare in carcere e condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione con Daspo per 8 anni e obbligo di firma. Poi sottoposto alla sorveglianza speciale. A suo carico figurano precedenti di polizia per guida in stato di ebbrezza, rissa, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, ingiuria, minacce, istigazione a delinquere, evasione, armi e droga. Era stato anche ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre, con altri esponenti di spicco, nascondeva sacche di mazze e bastoni.

Arrestato e subito scarcerato

È durata lo “spazio di un mattino” la detenzione di Ciccarelli. Nel pomeriggio, infatti, lo storico ultrà nerazzurro è uscito di prigione. Il suo avvocato Mirko Perlino ha infatti spiegato che l'uomo sta facendo un percorso di recupero in un Sert, cosa che comporta la sospensione dell'esecuzione di una pena di quell'entità.

Il pm, alla luce della documentazione prodotta dall'avvocato, ha revocato l'ordine di carcerazione