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Milano, ladro massacrato a colpi di forbice: confermata l’aggravante di sevizie e crudeltà ai due baristi cinesi

Il processo per l’omicidio di Eros Di Ronza, 37enne ucciso per aver rubato alcuni gratta evinci. Respinte le eccezioni della difesa, si procede col rito immediato

Una sequenza di quanto avvenuto nel bar. Nel riquadro, la vittima Eros Di Ronza

Una sequenza di quanto avvenuto nel bar. Nel riquadro, la vittima Eros Di Ronza

Milano, 30 giugno 2025 – Inizierà di fatto il 22 ottobre, con i primi testimoni dell'accusa in aula, il processo in Corte d'Assise a Milano a carico di Shu Zou, 31 anni, e dello zio Liu Chongbing, 50 anni, rispettivamente nipote e marito della donna titolare di un bar di viale Da Cermenate, a Milano, e che la mattina del 17 ottobre scorso uccisero a forbiciate Eros Di Ronza, 37enne che aveva tentato di rubare, con un complice poi fuggito, dei gratta e vinci.

Sono imputati di omicidio volontario con l'aggravante “dell'aver agito con sevizie e crudeltà”, un'imputazione formulata dalla pm di Milano Maura Ripamonti, che ha chiesto e ottenuto dall'ufficio gip il processo con rito immediato. Imputazione che la difesa dei due cinesi, con gli avvocati Simone Ciro Giordano e Eugenio Rogliani, ha cercato di contestare oggi, soprattutto in relazione all'aggravante, sostenendo fosse “generica” e non descritta con precisione e chiedendo la nullità della richiesta di processo.

I giudici (togati Bertoja e Fioretta) hanno però respinto questa eccezione, come altre avanzate dalle difese sulla costituzione di parte civile dei familiari della vittima, tra cui moglie e tre figli, assistiti, tra gli altri, dall'avvocato Mirko Perlino. Le ferite mortali, come ricostruito dalla pm nelle indagini e dall'autopsia, vennero inferte a Di Ronza alla “vena giugulare esterna di sinistra”, al cuore, ai polmoni e “al fegato”. Venne colpito “ripetutamente 44 volte con una forbice della lunghezza complessiva di 22 cm e lama di 11 cm, mentre stava cercando di fuggire”.