REDAZIONE MILANO

Milano imbiancata dal graupel, la “neve tonda”: ma sono fiocchi o grandine?

Meteo “pazzo”, e i cittadini sui social si chiedono cosa sia. Disagi per le strade scivolose nelle ore (già difficili) dello sciopero dei mezzi

Sopra, Piazza Duomo imbiancata. Sotto, un uomo cammina sotto la “nevicata“

Sopra, Piazza Duomo imbiancata. Sotto, un uomo cammina sotto la “nevicata“

Milano – Sole, di prima mattina. Ma poi tuoni, fulmini, pioggia e grandine che imbianca la città come se fosse neve. Anzi no, si trattava di ‘graupel’. Questo sostengono alcuni esperti di meteo. Ma che c’è il “graupel” o, in termini volgari, “gragnola”. Di certo un fenomeno atmosferico più raro rispetto a quelli citati all’inizio. È la cosiddetta neve tonda (o neve granulosa friabile o grandine molle o anche pallottoline di neve), una precipitazione atmosferica solida, costituita da palline di ghiaccio bianche e opache, che cadono da una nube.

È spesso erroneamente associata alla pioggia gelata. Le palline sono generalmente coniche o sferiche, friabili e facilmente comprimibili. Cadendo al suolo rimbalzano e spesso si sbriciolano. La precipitazione di neve tonda avviene con temperature di poco superiori allo 0 °C, spesso in rovesci insieme a neve o pioggia. Ecco perché il graupel può essere scambiato per neve o grandine.

Giornata “pazza”. In mattinata abbiamo avuto temperature di parecchi gradi sopra la media, almeno quattro/cinque. Ma poi è arrivata aria fredda in quota. Si sono create così le condizioni per un temporale come succede in primavera con contrasti di masse d’aria diverse. Questa “neve tonda” sale e scende nella nuvola finché, diventando pesante, cade. Ma poi si fonde velocemente”.

Il graupel ha provocato disagi simile a quelli di neve e grandine. Nelle strade milanesi la situazione ieri per alcune ore non è stata semplice per i pedoni. Il rischio di scivolare, alto. Per di più in un giorno di sciopero dei mezzi pubblici che oltre a rendere il traffico autonomobilistico più intenso ha visto molte più persone del solito su marciapedi e sulle strade del capoluogo lombardo, soprattutto finché metrò (chiuse M1, M2, M3 e M4), tram e bus erano fermi o a singhiozzo.