
Poco più di un anno fa Regione Lombardia ha cambiato le modalità di rimborso
"In Lombardia abbiamo deciso di rivedere alcuni meccanismi che regolano la materia degli indennizzi ai viaggiatori. In particolare, dal mese di febbraio Trenord conteggerà anche le soppressioni parziali nel calcolo dell’indennizzo ai titolari di abbonamento mensile o annuale. Una scelta opportuna, a dimostrazione della volontà di Regione Lombardia di tutelare i viaggiatori che quotidianamente viaggiano in treno". Questo l’annuncio formalizzato ieri da Franco Lucente, assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile di Regione Lombardia. La modifica della disciplina degli indennizzi era stata caldamente consigliata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) nonché chiesta dai comitati dei pendolari. Nelle scorse settimane lo stesso assessore aveva anticipato di essere disposto a rivedere i meccanismi per l’indennizzo. Da qui l’annuncio di ieri.
"Trenord, d’intesa con Regione Lombardia – ha proseguito Lucente nella sua nota – ha ritenuto opportuno adeguarsi all’interpretazione fornita dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti in merito alle soppressioni parziali fornita dall’Autorità con la delibera 58 del 2025. Un percorso frutto della continua interlocuzione instaurata nel tempo tra Regione, Trenord e la stessa ART, proprio per garantire all’utenza un servizio sempre moderno ed efficiente con l’obiettivo di non penalizzare i viaggiatori che hanno diritto a trasporti adeguati e puntuali. Questo provvedimento – ha infine concluso l’assessore regionale ai Trasporti – va proprio nella direzione da me auspicata".
Come forse si ricorderà, a luglio del 2024 l’Authority aveva accolto il reclamo di un abbonato che aveva denunciato come l’indennizzo per i ritardi dei treni regionali dovesse essere calcolato esclusivamente in base ai disservizi verificatisi lungo la linea sulla quale si viaggia abitualmente e non sulla base delle performance della totalità delle linee. Un reclamo relativo, in particolare, all’abbonamento IVOL (“Io viaggio ovunque in Lombardia“). Proprio da qui è partito un accertamento che, poi, ha rivelato la possibile seconda violazione delle regole da parte dell’azienda ferroviaria regionale: "Nel computo degli indicatori in base ai quali stabilire il riconoscimento dell’indennizzo agli abbonati su una determinata direttrice – si spiegava nella nota diramata dai rappresentanti dei viaggiatori – Trenord non avrebbe mai considerato nel calcolo le soppressioni parziali delle corse. L’Autorità ha anche accertato che l’impatto dovuto al mancato conteggio delle cancellazioni parziali sugli indicatori è tale da determinare un incremento delle direttrici indennizzabili. Il mancato conteggio delle limitazioni delle corse e decise senza preavviso adeguato era stato già segnalato in passato dai rappresentanti dei pendolari, anche col precedente sistema dei “bonus”, poi abolito da Regione Lombardia". Da qui la svolta consumatasi ieri con l’inserimento delle corse parzialmente soppresse tra i criteri che regoleranno, da febbraio, il calcolo dei rimborsi dovuti ai pendolari che viaggiano sulle linee sulle quali si sono riscontrate performance al di sotto degli standard.