Il muratore di Casarile: "Ricordo che ho strattonato la bimba ma non so perché"

Interrogato in carcere, non avrebbe preso a calci e pugni la figlia della sua compagna, di soli 9 mesi, che ora è fuori pericolo in ospedale

La casa dove è avvenuta l’aggressione a Casarile

La casa dove è avvenuta l’aggressione a Casarile

Casarile (Milano) - Non avrebbe preso a calci e pugni la bambina della sua compagna, ma l’avrebbe strattonata. Mario Franchini, il muratore 28enne accusato di tentato omicidio aggravato della figlia della compagna, una bimba di soli 9 mesi, ieri è stato ascoltato dal gip di Pavia Fabio Lambertucci per l’udienza di convalida. Il gip si è riservato di decidere, a breve. Rinchiuso nel carcere di Torre del Gallo, il giovane assistito dal suo avvocato Maria Teresa Gobba ha risposto a tutte le domande. "E’ stato molto collaborativo - ha confermato il legale - ma lo era stato anche domenica quando le condizioni della bambina sembravano più gravi". La piccola , ricoverata all’ospedale di Bergamo sta lentamente migliorando.

Assistita dalla mamma e dalla nonna, la bimba ha diverse fratture e un trauma cranico che i sanitari stanno curando. Stava bene fino a sabato pomeriggio quando la madre, per andare a lavorare come addetta al reparto panetteria di un supermercato, ha affidato la sua piccola al compagno con il quale viveva da due mesi. La coppia, che si frequenta da marzo, dopo un periodo di fidanzamento ha deciso di provare la convivenza. Franchini si è trasferito nell’appartamento al quarto piano di via Colombo e spesso, in attesa di riprendere a lavorare per la ditta nella quale era assunto dal 2019, si è preso cura della piccola.

"Franchini vuole molto bene alla bambina - ha sottolineato l’avvocato Gobba - ricorda che cosa sia accaduto sabato pomeriggio, ma non riesce a darsi una spiegazione del motivo per quale abbia avuto quella reazione con la bimba. Può essere che abbia perso la testa. Di certo non l’ha presa a calci e a pugni, altrimenti non sarebbe sopravvissuta. Vedremo che cosa emergerà dagli atti". La piccola non è figlia di Franchini, nata da una precedente relazione della mamma, porta unicamente il cognome materno.

"Non era una coppia consolidata - ha concluso l’avvocato - era una famiglia che stava nascendo, ma di sicuro se la mamma non si fosse fidata di Franchini non gli avrebbe mai affidato la sua bambina. Sapeva che lui era molto affezionato alla piccolina". Quella stessa bambina che nemmeno un mese fa era stata battezzata e tenuta in braccio dall’uomo. Sabato, invece, quando dal lavoro la mamma ha provato a mettersi in contatto con il compagno e lui non le rispondeva, è scattato l’allarme e la nonna e corsa in via Colombo trovando la piccola in gravissime condizioni.

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