La prima opera italiana di Obey è a Milano: dove si trova e cosa raffigura

Svelato oggi il maxi-dipinto dell’artista, autore del celebre ritratto di Barack Obama “Hope”. In città, alla Fabbrica del Vapore, è in corso una sua personale

Milano, 22 maggio 2024 – Lancia un messaggio di pace Obey, uno degli street artist più accreditati sulla scena, nella sua prima opera italiana. Shepard Fairey, questo il nome sulla carta d’identità, ha dipinto un enorme murale a Milano, nel quartiere Gallaratese, sulla facciata di un palazzo in via Adolfo Consolini 26. 

Il murale dipinto da Obey al Gallaratese; nel tondo, Shepard Fairey (Obey)
Il murale dipinto da Obey al Gallaratese; nel tondo, Shepard Fairey (Obey)

Si intitola "Tear Flame Peace" ed è un inno alla pace universale. Obey - autore del celebre ritratto di Barack Obama "Hope" che divenne l'icona-simbolo della campagna presidenziale del 2008, oggi conservato alla National Portrait Gallery dello Smiths - ha realizzato a Milano il murale nella cornice del progetto di Arte Urbana Manifestival, promosso all'interno del quartiere Gallaratese dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini, con il supporto di Orticanoodles e Wit Design e restituisce una traccia permanente alla città nel contesto della mostra "Obey - The Art of Shepard Fairey", in corso alla Fabbrica del Vapore fino al prossimo 27 ottobre.

Sul muro di un edificio residenziale comunale che misura 34x12 metri quadri, Obey ha tracciato la scritta "Peace", in inglese. In primo piano l'occhio profondo e penetrante di una donna con l'hijab, il tradizionale velo islamico, che piange un'enorme lacrima che contiene fiamme e una colomba bianca, simbolo universale di pace e riconciliazione. Nella lacrima gigante c'è tutto il peso dei conflitti in corso nel mondo: i colori sono quelli della bandiera russa e di quella ucraina e si mescolano a un pattern che richiama il mondo arabo