
Sicily By Car ha 60 sedi in tutta Italia
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Più di mezzo milione di euro. È il conto salatissimo che la Cassazione ha presentato nei giorni scorsi a Sicily by car, leader nel settore del noleggio di auto e furgoni con più di 60 uffici in tutta Italia e una flotta di 20mila veicoli.
La Suprema Corte ha respinto l’ultimo ricorso presentato dalla società per annullare una maxi ingiunzione emessa dal Comune di Milano per un ammontare complessivo di 542.878 euro, somma monstre legata al mancato pagamento di più di 2mila verbali di accertamento per altrettante violazioni al Codice della strada commesse da coloro che di volta in volta avevano preso in affitto la macchina.
La battaglia legale va avanti almeno dal 2017, quando il Tribunale ha rispedito al mittente per la prima volta le istanze avanzate dai legali di Sicily by car. In Corte d’Appello, gli avvocati hanno ripresentato i medesimi motivi, sostenendo innanzitutto "l’inesistenza del titolo esecutivo": secondo la tesi difensiva, infatti, la società si sarebbe messa al riparo da futuri guai (poi puntualmente arrivati) comunicando in maniera "tempestiva" all’amministrazione i "nominativi dei sublocatari, autori effettivi delle infrazioni".
Di più: quelle informazioni avrebbero avuto lo stesso effetto dell’opposizione richiesta dall’articolo 203 del Codice della strada, che norma la procedura da seguire per impugnare una contravvenzione al Comando di riferimento dell’accertatore o direttamente in Prefettura. Detto altrimenti: tocca a chi era al volante pagare il dovuto, non a chi ha noleggiato il mezzo.
Una linea sconfessata in toto dai giudici di merito, che hanno ritenuto tardiva l’azione di Sicily by car: i verbali di contestazione notificati dal Comune di Milano non sono mai stati oggetto di opposizione e neppure sono stati mai saldati; di conseguenza, le pratiche sono andate avanti, generando ingiunzioni a "titolo esecutivo".
Un anno fa, un’ordinanza della Cassazione ha ribadito questo concetto, ma Sicily by Car ne ha chiesto la revocazione. Che non è arrivata neppure ai supplementari: la società dovrà pagare i 542mila euro, e pure i 10.200 euro di spese di giudizio.