Movida selvaggia, i divieti dal 17 maggio nelle “zone rosse” non piacciono a commercianti e ai comitati contro il degrado

Milano, la Giunta: "Fino al 3 maggio c’è tempo per le osservazioni di commercianti e residenti" Gli esercenti: soluzioni sbagliate. Il Comitato Lazzaretto: queste misure sono un insulto

Malamovida a Milano

Malamovida a Milano

Milano, 13 aprile 2024 –  La data è fissata: il prossimo 17 maggio entreranno in vigore i divieti comunali contro la movida selvaggia nelle 12 zone “rosse” cittadine: Nolo; Lazzaretto; Melzo; Isola; Sarpi; Cesariano; Arco della Pace; Como/Gae Aulenti; Garibaldi; Brera; Ticinese; Darsena e Navigli. L’ordinanza, che resterà in vigore fino al 4 novembre, sarà messa nero su bianco solo dopo il periodo, da ieri fino al 3 maggio, in cui commercianti e residenti potranno presentare osservazioni sulle regole indicate dalla Giunta, in primis sulla limitazione dell’utilizzo dei dehors e degli spazi esterni dei locali.

Il divieto di uso dei dehors scatterà dal lunedì al venerdì dalle 0.30 alle 6 e il sabato e la domenica dall’1.30 alle 6. L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli spiega che "l’obiettivo è cercare un equilibrio tra socialità e divertimento, quiete e salute dei residenti e libera attività economica di commercianti".

Carlo Squeri , segretario dell’Epam, l’associazione dei pubblici esercizi di Milano, boccia la linea del Comune: "La misura riguarda varie zone della città, quindi come Epam prima ascolteremo le richieste dei nostri associati: faremo un punto della situazione il 22 o 23 aprile per decidere quali osservazioni presentare al Comune. Faremo anche il conto dei danni che questi divieti comunali provocheranno alle entrate dei gestori dei locali nelle zone della movida". Squeri, infatti, giudica "incomprensibile limitare l’utilizzo orario di dehors. L’occupazione del suolo pubblico è un modo per limitare la malamovida. Ridurne gli orari non risolve i problemi: i cittadini resteranno a parlare e a bere in strada. I controlli del Comune contro i venditori abusivi di bevande? Chiediamo questi controlli da anni, non li abbiamo mai visti".

Il Comitato MilaNO Degrado e Malamovida, in una nota, parla di "ordinanze e regolamenti che, oltre a non incidere sulle radici e sugli esiti più gravi del problema, sembrano un insulto rivolto a quei cittadini che da anni chiedono misure serie".

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