MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Movida senza limiti, assalto ai Navigli nonostante l’ordinanza. “Se c’è gente, niente paura”

Nella seconda settimana di vigore delle restrizioni su orari e alcolici, la zona di porta Ticinese e porta Genova resta meta preferita dai giovani, ma anche dalle famiglie. Residenti sul piede di guerra: “Ancora troppo rumore”

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Milano – “Veniamo sui Navigli per i locali, per la gente, per la movida”. L’euforia da ultimo giorno di scuola si è spostata nel weekend lungo il Naviglio Grande. Dove si incontrano gruppi di giovanissimi ma non solo. Anche coppie e famiglie con bambini passeggiano o si fermano ai tavolini. In certi tratti si fatica a passare per la calca. I dehors sono pieni. Questa la situazione nella seconda settimana in cui vige l’ordinanza sindacale per la regolamentazione della movida nelle zone più calde (fino al 4 novembre). Vietato, per gli esercizi di vendita al dettaglio e i distributori automatici, vendere alcolici dalle 22. Da mezzanotte, stop alla vendita e alla somministrazione da asporto di tutte le bevande alcoliche per tutte le attività. Ancora: niente utilizzo del plateatico dall’una di notte nei giorni feriali e dalle 2 nel weekend e nei festivi. E poi, dalle 20, non è consentito il commercio itinerante su area pubblica.

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Ragazzi in Darsena a Milano nelle sere del weekend

L’intenzione è di trovare un equilibrio tra più diritti: quello di divertirsi, per i fruitori, di lavorare, per i gestori dei locali, e il diritto alla quiete per i residenti, come ogni anno sul piede di guerra. “Noi contestiamo l’ordinanza, perché ricalca quella dell’anno scorso che non ha funzionato”, tuona Gabriella Valassina, referente del Comitato dei Navigli. “Nel nostro ultimo sopralluogo, prima che scattassero le misure, abbiamo rilevato rumore per 86 decibel. Ed è ancora impossibile dormire. Poi ci sono dei plateatici che occupano troppo spazio: i mezzi di sicurezza non passerebbero. E siamo preoccupati anche perché nell’ex Scalo di Porta Genova arriveranno altri bar e ristoranti, oltre a un’area eventi. Chiediamo controlli e interventi”. I comitati avevano già chiesto a Palazzo Marino di “riportare i livelli di rumore all’interno dei limiti di legge, 55 decibel”, evidenziando pure “il legame tra movida, reati predatori e spaccio di droga”.

Sull’altro fronte, Michele Berteramo, vicepresidente Epam-Fipe Milano, tra i gestori dei locali, sottolinea che “noi rispettiamo le regole, esattamente come l’anno scorso. Ci dispiace, per esempio, togliere i tavolini all’1, al giovedì, specie se ci sono turisti che restano straniti. Ma a fronte del rispetto di queste regole stringenti pretendiamo dall’Amministrazione tutela. Come? Con il contrasto all’abusivismo. Purtroppo continua la vendita di alcolici da parte di chi non ha alcun permesso. Servono controlli anche nei minimarket. Lo slogan è “stesso mercato, stesse regole”, altrimenti noi siamo penalizzati”.

Hassan, che lavora in un locale lungo Ripa di Porta Ticinese, dice che “i problemi sono soprattutto a notte fonda, quando siamo chiusi”. Aperta fino a mezzanotte, la Farmacia Tarantino: “Dopo il Covid - riflette il dottor Giorgio Tarantino - il tasso di litigiosità si è alzato. Ma questo riguarda non solo i Navigli, e si osserva anche di giorno. Qui la situazione resta comunque gestibile, non ci sentiamo in pericolo. Anzi io dico sempre “fin quando c’è gente, non abbiate paura””.

Non tutti però frequentano la zona volentieri: “Preferiamo Porta Romana o Moscova, più sicure”, dicono Antonino, Domenico e Tiziano, colleghi di lavoro trentenni, che si sono dati appuntamento in Darsena per una serata con più amici. Tre giovanissimi, due ragazze di 15 e 17 anni e un ragazzo di 18, arrivati dall’hinterland, hanno appena consumato alcol “portato da casa, per risparmiare”. Birra? “No, vodka alla fragola. Ma tra poco torniamo a casa”.