
Ambulanza e polizia all’Arco della Pace dopo l’ennesima rissa
Milano, 6 maggio 2019 - Piace l'idea che dalle loro parti possa essere istituita una “zona rossa”, ai titolari di locali tra l’Arco della Pace e corso Sempione. E miete consensi l’ipotesi, lanciata due giorni fa dal sindaco Giuseppe Sala, di vietare di notte gli alcolici d’asporto, facilmente acquistabili nei minimarket aperti 24 ore.
Stando al racconto dei gestori, il problema vero della movida del Sempione sarebbero le gang di «italianissimi» dalle periferie che bivaccano coi «bottiglioni» sotto l’Arco. Vincenzo Greco del ristorante “Bon Thon” di piazza Sempione li vede in azione ogni weekend sul tardi: «Bevono dalle bottiglie, fumano spinelli. Il clima si surriscalda. E allora scattano delle risse. Oppure si mettono a saltare sulle macchine». Le auto parcheggiate nelle vie laterali vengono usate come tappeti elastici. È successo in via Cagnola come testimonia Francesca Iorio, titolare dell’enoteca Vinosfera: «Più volte in chiusura abbiamo beccato questi ragazzini che arrivano a sfasciare lunotto o specchietti». Ma chi sono questi giovani? Andrea Langella del lounge bar “Ama.Mi” li tratteggia così: «Hanno confuso la realtà con la serie Gomorra. Provengono dalla periferia nord ovest. Amano bere e le risse. Uno sguardo di troppo e reagiscono con spintoni e minacce. Per loro ci vuole il Daspo urbano. Se non si è in grado di rimanere in pubblico, non si deve stare.
A rischiare di più è solo chi ha la sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato». Impedire l’ingresso nelle «zone rosse» a chi è stato denunciato per spaccio di droga, reati contro la persona e danneggiamento di beni è ancora in discussione. Lorenzo Calvio del «Kitsch Bar» spera che diventi un provvedimento adottato al più presto: «Sì a tutte le iniziative che possano migliorare la sicurezza» dice. E pure Sergio Museo del chiosco Sergio & Efisio, istituzione dal 1985, dà la sua benedizione: «Giusto la “zona rossa” perché questo è un quartiere signorile che deve rimanere tale e giusto impedire l’asporto notturno degli alcolici. Le bottiglie di vetro lanciate in strada possono causare incidenti. E poi, quando si parla di alcol, sarebbe meglio affidare la somministrazione ai gestori dei locali. Chi è serio sa come regolarsi coi clienti. A chi si presenta già brillo, noi gli offriamo solo il caffè. Con il consumo d’asporto, invece, si perde il senso della misura. Non c’è nessuno che ti viene a dire: “Adesso fermati”».