
di Giulia Bonezzi e Nicola Palma
Le moto sono allineate per marca, modello e cilindrata. Una dietro l’altra attorno al perimetro dell’ex Trotto, reso virale dal murale dedicato al centravanti dell’Inter Romelu Lukaku. Alle 22 sembra di stare al Motorshow, e invece siamo a due passi dal Chiringuito di viale Caprilli, tra l’Ippodromo e il Baretto della Nord nerazzurra. Come ogni giovedì, decine di centauri si sono dati appuntamento a San Siro per quella che è ormai diventata una rumorosa tradizione per i partecipanti (e loro malgrado per gli abitanti del quartiere). E, come una settimana fa, ci sono pure i controlli disposti dal questore Giuseppe Petronzi nelle principali strade d’accesso all’area. Obiettivi: monitorare la situazione, passare al setaccio veicoli e relative documentazioni ed evitare che dalle "sgasate" da fermo si passi alle competizioni a tutta velocità in viale Caprilli.
In quattro ore, dalle 20 a mezzanotte, sono 156 le moto fermate da poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della locale, dislocati tra piazzale Lotto, via Achille e via dei Rospigliosi sotto il coordinamento di un funzionario del commissariato Bonola. Bilancio: 24 sanzioni per violazioni al Codice della strada, 5 stop ad altrettanti veicoli sprovvisti di revisione; due fermi amministrativi e un sequestro; due carte di circolazione ritirate; e un motociclista multato perché alla guida senza aver mai conseguito la patente. Chi passa indenne il vaglio delle forze dell’ordine si dirige nell’area di piazzale dello Sport, punto d’incontro fisso per gli appassionati delle due ruote. Menù di serata: ingresso in parata dai vialetti del parcheggio, giù dalla sella e via alle "fiammate". Per i non addetti ai lavori, il motociclista di turno accelera a manetta con il motore in folle; e la benzina incombusta, cioè quella che non viene "bruciata" dal motore, provoca le scintille a contatto con il silenziatore della marmitta freddo.
Tutto qui? Più o meno. Chi si aspetta duelli mozzafiato a tutta velocità ne resta irrimediabilmente deluso, anche se lo spettacolo, che potrebbe risultare monotono all’occhio del profano, riesce a tenere incollate al marciapiedi centinaia di persone, circa 350 giovedì. Tra una birra e una diretta Instagram, la serata fila via a un livello di decibel ben oltre il tollerato dalle orecchie e dalle regole per i centri abitati; tanto che pure i residenti di via Tesio, a un chilometro di distanza e sul lato opposto del Meazza, possono sentire in diretta il rombo dei 250 bolidi che si avvicinano, sostano per periodi più o meno brevi e poi si allontanano verso via Palatino. Alle 23.40, lo show è finito.
Una domanda rimbalza nella testa dei neofiti: perché venite qui tutte le settimane? "È un modo per condividere la nostra passione", risponde un ragazzo sulla ventina. Perché qui? "Non lo so, è da anni che c’è questo appuntamento", assicura. In realtà, le lamentele dei cittadini e le verifiche dei ghisa postdatano l’inizio della storia all’estate scorsa: il primo e unico controllo del 2020, andato in scena il primo ottobre, si concluse con 13 contravvenzioni su 48 moto fermate. Un anno dopo, tutto è ricominciato. I motoraduni. E i servizi della polizia, già tre dal 3 giugno a oggi (di cui due consecutivi nel giro di sette giorni). Ci rivediamo giovedì?