ANNA GIORGI e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Morto in via Sarpi, sparo a bruciapelo: si segue la pista dei soldi sospetti

L’uomo, incensurato, potrebbe essere il "corriere" del riciclaggio

Il condominio di via Sarpi 25

Milano, 1 dicembre 2016 - Un proiettile di piccolo calibro sparato a distanza ravvincinata in mezzo al petto. Un foro di entrata e uno di uscita. Morto quasi sul colpo. Il bossolo a terra, l’arma portata via dal killer. È stata la moglie a trovare l’uomo, Xue Chengxiang 32 anni, all’interno del monolocale che lui usava da qualche anno come ufficio. Coppia benestante, lei gestiva un bar, avevano altre proprietà immobiliari, come risulta dalla perquisizione, marito e moglie abitavano a poca distanza dal luogo dell’omicidio, in un altro appartamento, più grande. La donna entra al civico 25 di via Sarpi alle 12 circa di ieri, casa di ringhiera abitata da italiani e cinesi. La porta è chiusa. A terra trova il marito agonizzante, poi le urla della donna richiamano i vicini, saranno loro ad avvertire i soccorsi. Il monolocale era in ordine, una stanza e i servizi, un tavolo, un computer e un divano letto per le emergenze. Nessuna professione ufficiale dichiarata dalla vittima. I sospetti degli investigatori si concentrano tutti sul traffico di denaro. Money transfer clandestino, ad esempio.

I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal pm Monica Ripamonti non escludono nulla, nemmeno il collegamento tra questo omicidio e la grossa indagine della Guardia di Finanza sul riciclaggio di denaro e la spedizione dei soldi dall’Italia all’Inghilterra. Anzi, le indagini si concentrano su quello, dati gli arresti di ieri. Sui viaggi del 30enne, un corriere «pulito» usato per portare fuori da Milano i soldi, tanti. La moglie ieri è stata interrogata fino a tarda notte. Esclusa la pista passionale, così come quella di una vendetta tra bande. Si indaga in un ambito più ristretto. Denaro, si diceva, sotto varie forme. Contabilità di bische clandestine o di un giro di prostituzione, considerando che l’uomo era proprietario di diversi monolocali e forse appunto riciclaggio.

Il 32enne è sconosciuto alle forze dell’ordine, nulla, nemmeno una segnalazione. Si vedeva poco nel palazzo, il suo ufficio aveva i vetri in parte coperti con la carta stagnola. Forse aspettava visite ieri, forse a quell’ora aveva un appuntamento nel suo ufficio. Lite per uno sgarro? Cresta sul denaro? L’assassino deve essere uscito per forza dalla porta principale del palazzo, ci sono telecamere ovunque. L’intera Paolo Sarpi è sorvegliata. Agli investigatori esperti della Omicidi non sembra una esecuzione, piuttosto un colpo sparato dopo una lite. Ma nessuno, tra chi abita nelle case intorno, ha sentito nulla. Una vicina dice di aver sentito un tonfo intorno alle 10.30, «qualcosa di molto pesante caduto a terra». Nessuno però ha sentito rumori di spari. «In quello stabile c’è un viavai continuo, non escludo attività di prostituzione al quarto piano e neppure bische clandestine - rivela una vicina -. I vetri di alcune finestre sono occultati con la carta stagnola. Chissà se quell’uomo era coinvolto in qualche brutto traffico».