Trezzo sull'Adda, ucciso dalle fiamme nel suo amato terreno

L'anziano viveva a Bresso ma ogni giorno andava a coltivare l’appezzamento affittato a Trezzo sull’Adda

I soccorsi

I soccorsi

Le sterpaglie che bruciano in un campo, la colonna di fumo visibile a distanza, l’allarme ai vigili del fuoco. Tragedia a Trezzo sull’Adda, dove, ieri pomeriggio, le squadre arrivate per domare l’incendio hanno scoperto il cadavere di un uomo. Il viso e il corpo erano segnati da evidenti ustioni, ma non tali da renderlo irriconoscibile. Il corpo si trovava fra un capanno e l’orto, in un’area impervia e, secondo l’ipotesi al vaglio dei carabinieri di Pioltello, che indagano sull’accaduto, l’uomo sarebbe stato investito dalle fiamme, forse nel tentativo di spegnerle.

La vittima aveva novant’anni e abitava a Bresso. Un agricoltore, affittuario dell’appezzamento da decenni, in mezzo ai filari di cereali, dove ieri, complice la colonnina di mercurio a livelli record, non c’era nessuno. Gli investigatori hanno ricostruito in fretta il suo legame con il proprietario: era amico del padre e il rapporto fra i due non si era mai interrotto. Amante della natura e della vita all’aria aperta, il pensionato aveva trascorso in questo angolo di Martesana ogni ora libera, da anni. Fino all’appuntamento con il destino. L’inchiesta è solo all’inizio, si indaga sulle cause del rogo, per ora non si esclude che sia stato lo stesso anziano a incendiare fogliame e scarti e poi a perdere il controllo della situazione degenerata in pochi istanti. Ma non si esclude neppure che all’origine di tutto ci sia una fatalità, un incidente, magari favorito dal vento. È ancora tutto da chiarire.

Gli equipaggi e i soccorritori sono arrivati alle 16 e solo dopo aver domato le fiamme hanno ritrovato il corpo dell’uomo, che era senza documenti, in un’area nascosta, alla quale si arriva a piedi da via Rocca. Sul posto anche l’automedica, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatare che non c’era più nulla da fare. Gli inquirenti hanno rintracciato la moglie, coetanea della vittima, e la figlia, straziate dalla fine orribile dell'uomo. Non riuscivano a credere che fosse davvero andata così. Con lui solo sulla terra incendiata, in quel posto al quale non rinunciava neanche con l’afa che non dà tregua, assalito da lingue di fuoco che non gli hanno lasciato scampo. Avrà urlato, avrà chiesto aiuto, senza che nessuno lo sentisse. Un’immagine orribile che neppure il tempo riuscirà a cancellare.

 

 

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