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Violenza contro le donne, Morgan e Sgarbi ne parlano a Milano. “Insegnare la sessualità? Meglio l’arte”

Il cantante e il critico d’arte alla Biennale Milano International Art Meeting. L’ex giudice di X Factor: “Con Fedez? Rapporti ottimi...”

Sgarbi al Maxxi fra volgarità e parolacce, dipendenti in rivolta

Milano – Morgan e Vittorio Sgarbi a ruota libera e non solo sulla violenza contro le donne. Dopo le frasi pesantemente sessiste e profondamente volgari pronunciate dal sottosegretario, intervistato dal cantante, a giugno di questo anno durante la serata inaugurale dell’estate del Maxxi, a Roma, il controverso duo ci riprova. L’occasione è stata la Biennale Milano International Art Meeting, curata da Salvo Nugnes, la cui quinta edizione è in corso fino al 28 novembre nella prestigiosa sede di Palazzo Stampa di Soncino in via Torino 61, a margine di un incontro sul ruolo dell'arte organizzato in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Insomma, non due personaggi noti per particolare sensibilità sui temi che riguardano i diritti delle donne, ma tant’è… Come artisti o esperti d'arte hanno avuto modo di dire la loro. 

Morgan

"L'arte non è mai violenta, è un'espressione di gentilezza e per questo dico che è femminile – ha detto Marco Castoldi in arte Morgan –. Ma i testi del rap non è che siano proprio eccezionali. Un tempo, una decina di anni fa, quando l'hip-hop in Italia stava muovendo i primi passi, erano quasi interessanti perché sembrava quasi che sostituissero quelli dei cantautori, oggi però sono degenerati e sinceramente sono troppo violenti. E non mi piacciono i testi violenti". Secondo Morgan "l'arte, innanzitutto, è femminile, infatti la musica viene da 'musa' - ha spiegato - tutti gli esseri che fanno arte in realtà sono femminili". Sul suo personale rapporto con le donne, l'artista ha raccontato: "Sono cresciuto in una famiglia di sole donne, l'unico uomo era mio padre che è venuto a mancare quando ero mio piccolo. A 14 anni - ha aggiunto - facevo l'uncinetto con i ferri anziché giocare a pallone. Ho una personalità molto in sintonia con quella femminile”. Quindi "sono contento che la Biennale sia dedicata alle donne perché in questo momento storico, con tutti i problemi che ci sono stati di violenza, c'è bisogno di un'attenzione particolare e di sensibilizzare - ha proseguito -. Bisognerebbe che questi fatti di violenza fossero analizzati in modo profondo perché c'è un problema sociale secondo me".

In conclusione, Morgan ha risposto ironicamente ai cronisti che gli chiedevano delle polemiche con Fedez dopo il suo allontanamento da X Factor: "I rapporti con Fedez sono ottimi...". E sull’allontanamento dal programma, “non c'è una coscienza del professionismo, del lavoratore e dell'artigiano artista” e lo dimostra “il fatto che io sia stato rimosso da un incarico, che era un lavoro... Tutti dicono che sono un privilegiato, ma sono un lavoratore normale che è stato licenziato senza un motivo. Se fosse capitato a un metalmeccanico ci sarebbero le proteste di piazza. Se capita a me no”. Secondo Morgan “è la mentalità che va un pò cambiata” perché “c'è una mentalità involuta - ha concluso - poi uno può fare anche delle leggi ma finché la mentalità è questa e si pensa che il musicista debba suonare gratis perché è bello...”. 

Sgarbi

Quanto a Sgarbi, “nove decimi di quelli che sono al governo non hanno alcuna competenza e diventano ministri di questo o di quello. Nessuno si ribellerebbe ad avere ministro della Sanità Umberto Veronesi, perché chi ha lavorato per tutta la vita nella sanità potrebbe essere un buon ministro. La politica dovrebbe essere la sublimazione delle proprie capacità. L'idea che qualcuno venga chiamato solo perché appartenente a un partito è la ragione per cui la politica non funziona''. Per il sottosegretario alla Cultura, piuttosto, ''occorrerebbe rimettere nei luoghi adatti le persone competenti. Nel nostro governo, ad esempio, non c'è chi ama la musica, una persona che possa essere intesa come riferimento per i conservatori di musica e questo è grave''. E ricorda: ''Nei primi governi Berlusconi avevo immaginato allo Spettacolo uno come Maurizio Costanzo, che ha sempre fatto teatro e mai politica''. Di sicuro, conclude, ''l'idea che 10 persone diventino ministri per la loro capacità, e uno tra questi potrebbe essere Morgan, sarebbe la certezza per i cittadini che le cose che accadranno saranno fatte da chi sa quello che fa, non da chi ha un consigliere che ha dietro un partito o un sindacato che gli dice cosa fare''. 

"Della musica rap so poco. Per me la musica è Mozart, Puccini, Verdi e Chopin. Preferisco Chopin a qualsiasi rap e non mi pare che l'educazione possa venire dalla musica di Fedez... Viene meglio da Morgan che è colto e può insegnare Beethoven - ha concluso Sgarbi - e non credo che possa farlo Fedez o qualche 'rappista’. E comunque uno che sente Chopin non può uccidere”. 

Secondo Sgarbi "serve educare alla poesia, ai testi con storie spirituali di grande bellezza come quelle di Dante e Beatrice o Tristano e Isotta, più che alla sessualità o a i sentimenti che sono dentro di te". Anche perché "l'arte ti porta a sentire qualcosa di alto e a non essere violento. Non ne farei una questione patriarcale di forza del maschio - ha spiegato - ma di ignoranza che ti porta a pensare che una persona sia tua e che il possesso sia un obiettivo". Rispondendo ai giornalisti sulle polemiche di questi giorni sui testi delle canzoni rap, il sottosegretario ha concluso".