Mobilitazione per ricordare Gino Strada

La salma del fondatore di Emergency attesa tra giovedì e venerdì. Ancora incerto il luogo della camera ardente

Gino Strada

Gino Strada

Ricordare Gino Strada affinché il suo pensiero e le sue battaglie non si smarriscano nel tempo. La mobilitazione per dedicare immediatamente un luogo al fondatore di Emergency, morto in Francia il 13 agosto scorso, si muove su più fronti in tutta Italia ed è particolarmente attiva nel milanese, dove il medico ha vissuto e lavorato. È ha superato quota 22 mila firme la petizione lanciata su change.org da Maria Teresa Mauri per dedicargli piazzale Cadorna a Milano. La Mauri ha spiegato di aver fatto sua l’idea di Alessandro Lanzani, medico molto attivo a Milano.

A Sesto San Giovanni, in due giorni sfiora già quota 2.500 firme un’altra petizione online che chiede di intitolare l’ospedale cittadino a Gino Strada e a sua moglie Teresa Sarti. “Loro che hanno portato ovunque nel mondo il diritto alla cura, saranno ricordati nel luogo che più si addice alla loro missione”, scrivono i promotori che hanno indirizzato la raccolta firme direttamente al ministro alla sanità Roberto Speranza. In effetti l’ospedale di Sesto San Giovanni non ha mai avuto una intitolazione, se non quella generica di “Ospedale Città di Sesto San Giovanni”. Intanto rimane da definire il rientro in Italia della salma di Gino Strada, che attualmente si trova in Francia. Come spiegano da Emergency, sono in corso le pratiche burocratiche per il rimpatrio, che dovrebbe avvenire tra giovedì e venerdì. La sede di Milano, in via Santa Croce 19, è sommersa da lettere, testimonianze, fiori e donazioni in ricordo del suo fondatore. Tutto questo in un momento particolarmente delicato per le attività di Emergency che sono concentrate sulla situazione in Afghanistan dove l’organizzazione gestisce 3 ospedali e 44 postazioni di primo soccorso, aperte e funzionanti. Dei 25 italiani presenti sul posto sono rientrati solo quelli non strettamente necessari, come il personale amministrativo, mentre medici e infermieri del team internazionale hanno deciso di continuare a prestare il loro servizio.

"Gino - spiegano dall’organizzazione - avrebbe voluto che ci occupassimo di questo". Dunque, non esiste ancora una piano per organizzare l’ultimo saluto al fondatore. Non è ancora chiaro se la camera ardente sarà ospitata nella sede di Emergency o in un luogo messo a disposizione dal Comune, come aveva offerto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Ros.Pal.

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