LAURA LANA
Cronaca

"Mitigazioni, queste sconosciute". Rho-Monza, Legambiente attacca

"Da otto anni chiediamo di compensare l’aumento di traffico e inquinamento per tremila residenti"

"Mitigazioni, queste sconosciute". Rho-Monza, Legambiente attacca

"Mitigazioni, queste sconosciute". Rho-Monza, Legambiente attacca

"Tempo di inaugurazioni di infrastrutture locali, peccato che ne manchi una che non ha lo stesso valore viabilistico, ma sulla cui importanza ognuno può riflettere. Stiamo parlando, ovviamente, del progetto integrativo di mitigazioni ambientali vere e importanti, voluto, spiegato in tutte le sedi possibili, sostenuto in tutti modi, da ormai otto lunghi anni, prima dal comitato dell’interramento Rho-Monza e poi da Legambiente di Paderno Dugnano". Dopo la riapertura del ponte Battisti/Camposanto, il circolo ambientalista torna a battere contro la "Rho Monza a cielo aperto" e un sistema che mette a dura prova l’ambiente.

"Il transito sul ponte su ferrovia e Seveso migliora indiscutibilmente la connessione tra due parti di città, finora penalizzata fortemente dai passaggi a livello che in questi anni hanno messo a dura prova la pazienza e resistenza dei padernesi. Legate a filo doppio all’apertura del ponte ci sono la messa in servizio della complanare Rho-Monza e dello svincolo della Milano Meda". Tutte opere infrastrutturali importanti dal punto di vista viabilistico, che convergono sulla rotonda di via Battisti e sulle vie strettamente collegate. "Tutte opere che avranno un impatto devastante sul traffico locale e sui parametri della salute in termini di rumore e inquinamento, con cui saranno chiamati a fare i conti i tremila abitanti che, loro malgrado, si sono trovati a vivere a pochi metri da queste opere", sottolinea Legambiente. Così, mai come oggi è necessario avviare le mitigazioni ambientali. "Un progetto presentato, apprezzato e condiviso nelle dichiarazioni anche dal ministero delle Infrastrutture – ricorda Legambiente –. Un progetto sottoscritto dalla passata giunta nel 2018, integrata e migliorata dall’amministrazione attuale nel 2022". Eppure, nelle aree destinate alle mitigazioni, in cui sono previste dune e alberi a pronto effetto, "non è stata portata neanche una carriola di terra, cioè un segnale che oltre all’autostrada ci si debba aspettare anche quel qualcosa che stiamo chiedendo da 8 anni. Dopo tutto il percorso fatto, a un anno e mezzo dall’ultima delibera che avrebbe dovuto mettere la parola fine alla vicenda, ci saremmo aspettati qualcosa di concreto nella protezione della nostra salute. Forse conviene iniziare a prevedere di mettere noi, nei nostri balconi e giardini vasi e arbusti a contrasto dell’inquinamento".