"Mio padre, caduto troppo presto"

È stata affissa una targa in memoria del magistrato Emilio Alessandrini, assassinato nel 1979 da un commando di Prima Linea. La cerimonia si è svolta presso il suo ufficio nel palazzo di Giustizia di Milano. La targa è stata voluta dall'Anm e recita: "In memoria di Emilio Alessandrini, magistrato probo, attivo, capace, che faceva onore all'ordine giudiziario per le sue doti professionali e umane". Presenti all'evento importanti personalità del mondo giudiziario. Il figlio di Alessandrini ha raccontato di aver ritrovato la voce di suo padre in una vecchia trasmissione televisiva, un vero miracolo per lui.

"Mio padre, caduto troppo presto"

"Mio padre, caduto troppo presto"

"Si ricorda un ragazzo caduto troppo presto, perché mio padre aveva appena 36 anni". Marco Alessandrini aveva 8 anni quando, il 29 gennaio 1979, suo padre, il magistrato Emilio

Alessandrini, fu assassinato da un commando di Prima Linea. Ieri è stata affissa una targa davanti a quello che era il suo ufficio nel palazzo di Giustizia di Milano. "In memoria di Emilio Alessandrini - si legge -, magistrato probo, attivo, capace, che faceva onore all’ordine giudiziario per le sue doti professionali e umane". Alla scopertura della targa, voluta dall’Anm e affissa accanto alla porta della stanza 24 al quarto piano, erano presenti, tra gli altri, il presidente della Corte d’Appello milanese Giuseppe Ondei, la procuratrice generale Francesca Nanni e il presidente dell’Ordine degli avvocati Antonino La Lumia. "Di recente è avvenuto quello che per me è un miracolo – racconta il figlio – mi hanno segnalato un link con una trasmissione del 1978, uno speciale dopo il sequestro Moro, e ho trovato la voce di mio padre, il contegno e i gesti. Perché quella voce, ahimè, l’avevo perduta". Emilio Alessandrini, ha ricordato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, "era certamente un magistrato straordinario ma, al netto delle sue qualità personali, in quegli anni era il migliore di una classe di uomini normali".

A.G.