
di Marianna Vazzana
"Formalizzata la verifica e la validazione del progetto definitivo". Un passo avanti che consentirà di veder spuntare in città i “milomat“, come li aveva battezzati due anni fa l’assessore Pierfrancesco Maran (allora con delega all’Arredo urbano, oggi alla Casa), che ancora mancano. Cosa sono? I pilomat in granito, quindi più eleganti rispetto a quelli tradizionali, che sostituiranno i new jersey di cemento armato sistemati come barriere anti-terrorismo nelle principali vie del centro cittadino: corso Vittorio Emanuele, piazza Duomo, piazza Mercanti, piazza Cordusio e via Dante. A fine dicembre 2020 la giunta comunale aveva approvato il progetto definitivo, e la spesa complessiva per realizzarlo è cresciuta da 2,3 a 2,9 milioni di euro. I primi erano già arrivati, in via San Pietro all’Orto. Poi è stata la volta di via San Raffaele e di recente sono partiti i lavori in via Dante. Ora, in una determinazione dirigenziale della Direzione Mobilità datata 10 giugno, si mette nero su bianco il fatto che sia stata "formalizzata l’attività di verifica e validazione del progetto definitivo" sugli interventi di "inserimento ambientale" di questi nuovi dissuasori di sicurezza che spunteranno. Indicati anche i tempi di esecuzione dei lavori: 730 giorni, "naturali e consecutivi dall’ottenimento dei permessi". Due anni. L’obiettivo è collocarne 200.
Queste barriere sono state pensate appositamente per il cuore di Milano e nella parte superiore riproducono una cartina stilizzata della città. Non solo. L’architetto che le ha progettate ha un cognome meneghino doc: Brambilla. Una parte dei 200 dispositivi sarà fissa e un’altra mobile: si abbasseranno cioè per il passaggio dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine. Nell’atto comunale che parla dell’approvazione del progetto definitivo, realizzato da A2A, la spesa finale è indicata precisamente in 2.919.581,42 (Iva inclusa) e i milomat vengono definiti “dissuasori di sicurezza ambito Corso Vittorio Emanuele e vie
limitrofe – Duomo – Mercanti – Cordusio – Dante”. I primi new jersey erano stati posizionati ad agosto del 2017 agli ingressi laterali della Galleria, lati via Pellico e via Foscolo. Gli altri sono arrivati nelle settimane successive tra Darsena, corso Como, piazza XXV Aprile e Porta Nuova.
Una novità, sei anni fa, resa necessaria dall’allarme terrorismo legato agli attentati di Nizza, Barcellona e non solo, e caldeggiata dalle direttive diramate dal Viminale. Nel centro, l’incolumità delle persone sarà sempre garantita, senza limitare la possibilità di muoversi liberamente e rispettando la bellezza del cuore della città.