BRUNO
Cronaca

Milano: sfida tra sviluppo economico e costo della vita elevato

Il sistema commerciale milanese resiste tra università, arte e sfide economiche, ma il costo della vita resta un ostacolo.

Il sistema commerciale milanese resiste tra università, arte e sfide economiche, ma il costo della vita resta un ostacolo.

Il sistema commerciale milanese resiste tra università, arte e sfide economiche, ma il costo della vita resta un ostacolo.

Il sistema commerciale e attrattivo milanese sembra, nonostante il naturale calo delle presenze estere, saper reggere una tenuta socio economica che, insieme a quella delle finanza, tiene a livelli extra large lo sviluppo senza pause della città.

A concorrere ci sono le università con oltre 200mila iscritti, la ricerca, gli eventi, e due capisaldi mondiali dell’arte pittorica antica, la Pinacoteca di Brera e il Cenacolo di Leonardo, il tutto condito da mostre internazionali che animano le presenze anche in periodo in cui il turismo è in fase di stanca.

Il quadrilatero, Rinascente e Galleria dispongono di un'offerta commerciale che pesa immensamente sull’economia della città, i cui frequentatori italiani sono ormai limitati ai residenti ai vertici reddituali, visto che il loro numero invece di allargarsi si assottiglia.

I redditi medi seppur benestanti, Rinascente a parte vista l’offerta commerciale per ogni tipo di tasca, faticano ormai a potersi permettere una frequenza anche saltuaria. I 100mila euro di reddito netto, pur essendo una cifra iperbolica, non consentono certo quello che consentivano i 200 milioni di lire ante euro: non per colpa della moneta, ma per la speculazione e il costo della vita che hanno ridimensionato il potere di acquisto in una forbice tra il 35 e il 40%, percentuali dovute anche al basso livello del reddito del lavoro dipendente, perché è bene dirlo i 100mila euro, citati, sono 130/140mila costo azienda, tasse e contributi previdenziali a carico del lavoratore.

Milano più ogni altra città italiana, e di quasi tutte le europee, a parte Parigi e Londra, ha un costo della vita particolarmente elevato, condizione che confrontata con i redditi da lavoro dipendente la pone a rischio residenziale e di riflesso commerciale.

Già nel secondo centro, dove risiede il ceto con reddito superiore ai 100mila euro, è in corso una desertificazione di esercizi commerciali, che fino all’era della Lira rappresentavano servizi comodi, facilmente usufruibili. La loro uscita di scena rappresenta un motivo in più, oltre al costo di vita, per lasciare Milano.