MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Milano Ristorazione, lite sulle nomine. FI attacca: Sala moltiplica le poltrone

Tatarella: no al direttore generale, basta l’amministratore unico

Fabrizio De Fabritiis

Milano, 23 ottobre 2016 - è polemica sulla "diarchia" in Milano Ristorazione. Dopo la decisione del Comune di nominare un amministratore unico, Fabrizio De Fabritiis, che ha ricevuto l’incarico giovedì, e di affiancargli un direttore generale nei prossimi mesi, le reazioni non si sono fatte attendere. Dall’opposizione di centrodestra ma anche da quella di sinistra. La prima critica alla scelta del sindaco Giuseppe Sala? Due poltrone significano due maxi-stipendi. Ma l’amministratore unico non serviva per ridurre le poltrone e far risparmiare soldi alla collettività? Il consigliere comunale di Forza Italia Pietro Tatarella affonda il colpo su questo tasto: "Prima il Comune ha fatto un bando per il consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione, poi invece ha nominato un amministratore unico, facendo credere che fosse solo per una questione di risparmio. Ora invece vogliono affiancare all’amministratore unico un direttore generale. Una soluzione che non ha senso e non deve passare. Se c’è un amministratore unico si prenda le deleghe e faccia il suo lavoro. Altrimenti si nomini un cda". 

L’esponente azzurro segnala anche una contraddizione tra la linea statale e quella milanese in fatto di gestione delle società partecipate: "Da una parte c’è il Governo, che con la legge Madia vuole fare spending review sulle società partecipate. Dall’altra c’è il Comune di Milano, che aumenta le poltrone nominando un direttore generale in Milano Ristorazione". A proposito della futura nomina dal dg interviene anche il consigliere di Milano in Comune Basilio Rizzo. Nel mirino dell’esponente della sinistra finiscono le ultime tre righe del comunicato stampa con cui Palazzo Marino ha annunciato la nomina di De Fabritiis: "Data l’importanza del servizio svolto quotidianamente da Milano Ristorazione, nei prossimi mesi l’amministrazione comunale nominerà un direttore generale per coadiuvare De Fabritiis nello svolgimento del suo incarico". Rizzo legge e commenta: "Non è il Comune a dover nominare il direttore generale, ma Milano Ristorazione. Non è solo questione di forma, ma di sostanza". Forma a parte, l’opposizione si chiede come mai la linea dell’ex sindaco Giuliano Pisapia su Milano Ristorazione – stop al consiglio di amministrazione, sì all’amministratore unico – sia stata ribaltata da Sala. I boatos di Palazzo Marino, oltretutto, raccontano che la futura nomina del direttore generale non sia affatto gradita dall’amministratore unico De Fabritiis. La "diarchia" scontenta tutti?