
La polizia in azione
I rapinatori sono andati a colpo sicuro. Forse un po’ troppo, a giudicare dalla sicurezza con cui si sono mossi all’interno del luogo che hanno preso di mira e riuscendo a scappare senza incontrare nessuno sulla loro strada, nonostante si fossero portati dietro un flessibile. È diventato sin da subito un caso per gli agenti della Squadra mobile il colpo andato in scena tra la tarda serata di giovedì e le prime ore di ieri alla clinica Capitanio dell’Auxologico, in via Mercalli. Stando a quanto finora ricostruito dalla polizia, il raid è andato in scena attorno alle 23.30.
A quell’ora, un bandito, con cappellino da baseball e mascherina a coprirgli parzialmente il volto e guanti alle mani, ha puntato una pistola, non si sa se vera o finta, contro un vigilante della casa di cura, un ventisettenne italiano, e gli ha ordinato di consegnargli la sua arma; quest’ultimo gli ha risposto che le sue mansioni non ne prevedevano il possesso e prima che potesse rendersi conto di quello che stava succedendo è stato colpito alla nuca con il calcio della pistola e immobilizzato con fascette da elettricista. Tuttavia, l’addetto alla sicurezza ha riferito di essere rimasto sempre cosciente, seppur tramortito dalla botta in testa, e di essersi accorto che il rapinatore che lo aveva appena aggredito stava parlando in italiano con un’altra persona, evidentemente un complice.
A quel punto, i due si sono impossessati di un mazzo di chiavi e si sono messi a cercare l’ufficio Economato, con ogni probabilità il loro obiettivo sin dal principio. Dopo aver trovato la stanza giusta, i banditi hanno individuato la cassaforte e hanno provato, senza riuscirci, ad aprirla con la combinazione. A valle di alcuni tentativi andati a vuoto, sono passati al più prosaico piano B, sventrandola con un flessibile e tirando fuori contanti per un valore complessivo compreso tra 15mila e 20mila euro. Poi i due sono tornati di fretta sui loro passi e sono fuggiti, non prima di aver rilanciato al vigilante il mazzo di chiavi. L’uomo ha pescato quella giusta ed è riuscito ad aprire un cassetto: ha afferrato un paio di forbici e ha tagliato le fascette, liberandosi.
Solo in quel momento, un paio d’ore dopo l’irruzione, è riuscito a contattare la centrale operativa della Questura per denunciare il furto e i responsabili della struttura per informarli dell’accaduto. Il primo intervento delle Volanti ha lasciato rapidamente agli accertamenti degli specialisti dell’Antirapine di via Fatebenefratelli, guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Francesco Federico. In azione anche le tute bianche della Scientifica, a caccia di elementi potenzialmente utili alle indagini: è vero che i rapinatori avevano i guanti, ma non è detto che non abbiano lasciato qualche traccia che possa contribuire a incastrarli. Al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza, come sempre accade in questi casi.