"Milano: Luminous Planning Table per la rigenerazione urbana e la partecipazione cittadina"

Il Politecnico di Milano ha sviluppato il Luminous Planning Table per simulare l'impatto delle nuove costruzioni sulla città, coinvolgendo architetti, urbanisti e cittadini. Grazie anche all'app City Sense, si promuove la rigenerazione urbana e la partecipazione attiva alla progettazione.

I ricercatori di Politecnico e Statale mostrano Città Studi sul “tavolo luminoso“

Riprogettare la città, simulando l’impatto delle nuove costruzioni su un “Tavolo luminoso“, sperimentando gli effetti delle variazioni architettoniche ma anche ambientali, calcolando l’ombreggiatura o le variabili atmosferiche, visualizzando tanti elementi nello stesso momento. Si chiama Luminous Planning Table ed è stato progettato e sviluppato dal Politecnico di Milano (con il gruppo di ricerca guidato da Barbara Piga del Labsimurb). Ora si sta creando una seconda versione in collaborazione con la Statale di Milano e il professore Marco Boffi. Architetti e urbanisti lavorano fianco a fianco con psicologi sociali e ambientali, sotto l’ala del progetto di Musa, l’ecosistema della ricerca, che si pone tra gli obiettivi la rigenerazione urbana. "Le funzionalità di esplorazione diretta, la capacità interattiva e la facilitazione di un approccio progettuale collaborativo lo rendono uno strumento all’avanguardia, in grado di migliorare la comprensione e gli effetti delle soluzioni progettuali, contribuendo al miglioramento della qualità degli ambienti urbani", sottolinea Barbara Piga.

Destinatari sono i professionisti del settore, gli studi di architettura - che possono lavorare attorno a uno stesso tavolo in real time, anche a distanza - ma anche i cittadini che possono capire meglio come sta cambiando il quartiere o essere coinvolti nella progettazione o, ancora, contribuire disegnando mappe mentali. I modelli fisici interagiscono con modelli digitali anche con l’obiettivo di prendere scelte più condivise. Il tavolo del Politecnico (un prototipo già funzionante) è modulare. Uno simile si trova in via Celoria, alla Statale, per continuare la sperimentazione in tandem. "Abbiamo arricchito questo strumento con nuove funzionalità psico-sociali – spiega Boffi –: si potrà esplorare in tempo reale il legame tra le caratteristiche fisiche dei luoghi e la loro dimensione psicologica e approfondire le relazioni affettive che le persone instaurano con l’ambiente e il territorio".

Parallelamente, sempre grazie al lavoro di squadra dei due atenei, è stata sviluppata un’app gratuita “City Sense” che combina realtà aumentata e virtuale e che, che tramite il medoto “exp-Eia”, può essere associata all’attività del “tavolo luminoso“. Si possono inquadrare punti per vedere i progetti futuri e capirne l’effetto una volta realizzati o aggiungere informazioni su sensazioni o attività adatte a quegli spazi. Un progetto apripista era stato applicato a “Vitae“ di Covivio e Carlo Ratti nel 2019, per rendere l’idea di come sarebbe cambiata l’area di Porta Romana. Via via si inseriranno cantieri e rigenerazioni in corso mentre si può valutare lo stato dell’arte di Città Studi.

Simona Ballatore

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