Milano, la mappa dei binari morti trappola per bici e scooter: “Abbandonati da anni, rimuoveteli”

In città ci sono chilometri di rotaie del tram non più utilizzate che insieme al pavè sconnesso mettono a rischio chi si muove su due ruote

Binari del tram in disuso a Milano

Binari del tram in disuso a Milano

Milano – “La raccomandazione è sempre la stessa: non pedalarci sopra ma restare paralleli, evitandoli se si può”. Di cosa si parla? Dei binari del tram, insidiosi soprattutto per i ciclisti ma anche per chi viaggia in scooter e per i pedoni. E se la trappola è sempre in agguato e occorre avere mille occhi per evitare di perdere l’equilibrio, soprattutto se le rotaie sono incastonate nel pavè che quando piove diventa scivoloso, tanti ciclisti (e non) si domandano perché quei “serpenti di ferro“ che sono sì fondamentali per i viaggi dei tram non vengano però rimossi quando sono inutilizzati, in certi casi da decenni: i “binari morti“ che non portano da nessuna parte, insomma. Che spesso finiscono affogati nell’asfalto.

Una rete da rimuovere prima o poi. La questione è tornata alla ribalta mercoledì scorso, quando un uomo di 75 anni è caduto dalla propria bici in via San Vittore all’angolo con via Olivetani: forse per un malore o forse proprio per il “mix“ tra rotaie (abbandonate) e masselli di pietra umidi causa pioggia. Proprio il punto che è “primo in classifica” nella lista stilata sei anni fa dal Municipio 1, che aveva individuato i tratti più pericolosi chiedendo all’amministrazione una priorità d’intervento per la rimozione. Ma i binari morti non sono solo in centro: sono disseminati in tutti i Municipi.

Il parlamentino del centro storico aveva intanto indicato i punti a cui dare precedenza, prendendo in considerazione vari aspetti: l’età dei binari non più utilizzati, la larghezza della strada, l’eventuale passaggio di mezzi pubblici su ruote, la presenza di scuole o ospedali. Record per l’incrocio San Vittore-Olivetani, "dove i binari sono “morti“ dal 1959, da quando non passa più il tram che faceva la spola tra largo Cairoli e piazza Tripoli – ha commentato su queste pagine Mattia Abdu, presidente del Municipio 1 –. Ne abbiamo chiesto la rimozione più volte. Sappiamo solo che spariranno nel tratto di via San Vittore con la riqualificazione a fine cantiere M4. Su via Olivetani e via Vico, ancora non abbiamo risposte".

Altre rotaie da eliminare sono quelle di via Castelfidardo e dell’Orso, inutilizzate dagli anni Sessanta. “Riposano“ dalla fine dei Settanta, invece, quelle che attraversano le vie Carroccio, Lesmi, Ausonio e Cesare da Sesto, così come quelle di via Cesare Battisti. Altri binari morti circondati dal pavè sono in via San Giovanni sul Muro e in un tratto di corso di Porta Romana (caput dagli anni Novanta) e di viale Pasubio (in pensione dagli anni Duemila). Già rimossi invece quelli di piazzale Biancamano, via Monte di pietà e via Palestro.

In Municipio 2 , "segnalazioni arrivano dai cittadini per i binari che attraversano i Magazzini Raccordati della stazione Centrale", spiega l’assessore Donatella Ronchi. Un tempo quella rete era essenziale per far passare i treni ma ora non serve più. "I binari, spariti dalla carreggiata, sopravvivono ancora sui marciapiedi dei tunnel", dislivelli che rappresentano un problema per chi cammina, che rischia di inciampare, e in particolare per le mamme con passeggini al seguito e per chi si sposta su una carrozzina.

Rotaie da eliminare non mancano neppure nella zona di Città Studi, "ad esempio nelle vie Spontini e Paracelso – fa sapere la presidente di Municipio 3 Caterina Antola – ma anche in piazza Leonardo Da Vinci all’angolo con via Colombo". Da aggiungere anche il tratto delle vie Ampère e Ponzio.

Spostandosi leggermente a sud, "un intervento serve sicuramente in corso Lodi, da piazzale Lodi a Porta Romana", evidenzia Stefano Bianco, presidente di Municipio 4. Nel quartiere Vigentino, invece, "ci sono rotaie in via Noto, dove una volta – dice il numero uno del Municipio 5 Natale Carapellese – c’era il capolinea del tram 24". Un tratto che però, apprendiamo, in situazioni particolari torna a essere operativo. L’elenco continua in Municipio 7, "dove abbiamo “metà binario“ in via Forze Armate – sottolinea la presidente Silvia Fossati –, dal deposito Atm al civico 1. Probabilmente era utilizzato dai tram per uscire dalla struttura e rientrare. Ora quello finisce nel nulla. Peraltro, l’asfalto a ridosso è molto rovinato". Un ostacolo pericoloso. Sulla lista anche "la zona di piazza Firenze", risponde la presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi. In particolare, il tratto "pericoloso" segnalato dai ciclisti è in via Londonio.

E chissà per quanto ancora resteranno, i “serpentoni di ferro“ che si incurvano, non solcati più da alcun mezzo, inghiottiti dall’asfalto o circondati dal pavè, che non portano in nessun posto.

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