SANDRO PUGLIESE
Cronaca

Milano, crocevia tricolore. L’Olimpia si gioca il jolly

Tutto esaurito questa sera al Forum di Assago, primo di due match casalinghi. Messina&C hanno l’occasione di vincerli entrambi e cucirsi lo scudetto.

Milano, crocevia tricolore. L’Olimpia si gioca il jolly

Milano, crocevia tricolore. L’Olimpia si gioca il jolly

Dopo i primi due episodi giocati a Bologna, adesso la serie di finale scudetto si sposta all’Unipol Forum di Assago. Tutto esaurito questa sera alle 20.30, l’Olimpia ha una grande occasione, provare a far valere il fattore campo due volte in tre giorni, per cucirsi sulla maglia lo scudetto. In realtà, a questo livello, è molto più difficile di quel che possa sembrare proteggere il proprio parquet perchè si parla di squadre composte da giocatori che arrivano da anni di battaglie senza tregua sui vari parquet europei.

Per farlo dovrà provare ad imporre il suo ritmo cercando di uscire da quelle “sabbie mobili“ nelle quali l’ha fatta precipitare la Virtus, quella difesa fatta di continui cambi difensivi che ingolosisce l’Olimpia sui mis-match focalizzandosi su quelle soluzioni di vantaggio, o pseudo-tale, piuttosto che continuare a muovere il pallone. Una difficoltà che ha avvolto l’attacco Armani per tante volte durante l’anno, ma che in questi playoff sembrava superata. In questo, poi, il talento dei singoli diventa fondamentale e la differenza si è decisamente vista tra i 46 punti segnati in coppia in Gara 1 da Shields e Napier, ossia i giocatori che hanno maggior talento per inventare da soli, e i soli 14 realizzati insieme in Gara 2.

Bologna è riuscita a spegnere il fuoco, pressando ancora di più il play americano, mentre Shields si è fatto anche un po’ fuori da solo a causa dei problemi fisici ai tendini con i quali è costretto a convivere in queste ultime settimane. L’Armani, però, non può prescindere dalla sua stella, come per trovare altre soluzioni dovrebbe riuscire ad innescare di più Nikola Mirotic, che, invece, fatica proprio ad entrare nella serie. Chi, invece, è stato quello che ha dato più continuità è certamente Devon Hall che sta viaggiando a 15.5 punti a gara in finale e sembra tornato improvvisamente a brillare su ambo i lati del campo, soprattutto sembra aver ritrovato quella convinzione che ne avevano fatto un cardine dell’Olimpia soprattutto nel suo primo anno milanese. La Virtus, di contro, ha mosso il suo scacchiere togliendo Dobric e inserendo Mickey sotto canestro, un giocatore che, nonostante non abbia per niente brillato negli ultimi mesi, in realtà a Milano ha recato sempre dolori, ed è stato così anche in Gara 2 dove il suo atletismo ha sparigliato le carte sotto canestro.

Difficile che coach Messina cambia qualcosa nel suo roster, ma certamente, dopo un playoff giocato benissimo, dovrà arrivare qualcosa in più anche dal tedesco Voigtmann, per non rimanere aggrappati solo agli eroismi di Hines e alla coppia Melli-Mirotic che sta facendo fatica ad aprire il campo. Questa Olimpia ha tanti margini di miglioramento ed è stata già bravissima a fare il suo colpo esterno, ora però, dovrà diventare concreta, la serie si è accorciata, chi ne vince per prima due su tre diventerà campione d’Italia.