
Il sogno è creare un angolo che ricordi le piccole librerie all’aria aperta di Parigi, con un dehor nello spazio esterno del negozio Antica Cartoleria Novecento, nata oltre 120 anni fa in piazza Risorgimento. "Sarebbe bello se non solo bar e ristoranti ma anche altre categorie commerciali avessero la possibilità di usare gratuitamente le aree davanti ai negozi", spiegano i titolari Alberta Capponi, 75 anni, e Ariberto La Rocca, 79, marito e moglie, fiorentini approdati a Milano nel ’69, sposati da oltre mezzo secolo e nonni di tre nipotini. "Questa idea - sottolinea La Rocca - è nata dall’esigenza di avere uno spazio ulteriore per poter esporre i prodotti e anche per migliorare l’aspetto dello slargo che abbiamo davanti, accogliendo clienti in sicurezza. Il nostro locale è piccolo, può ospitare un cliente, massimo due, per volta. E non è luogo di passaggio: la gente deve poter guardare, toccare e scegliere con calma. Sono lontani i tempi in cui le persone si accalcavano all’interno. Il negozio affollato aveva il suo fascino. Ma questo fascino si può ottenere anche in un altro modo". Allungandosi oltre la porta d’ingresso e aprendosi al quartiere. "Mi sono venuti in mente i ‘bouquinistes’ di Parigi che espongono libri, cartoline e oggettini lungo la Senna. Lo spazio non sarebbe solo dedicato al commercio: potremmo organizzare laboratori di calligrafia e altre attività".
Un desiderio che accomuna più commercianti: "Potersi estendere nello spazio antistante i negozi", precisa Paolo Uniti, direttore Associazione Cartolibrai di Confcommercio. L’associazione, unita ad Ali (Librai di Milano e provincia) ha scritto al sindaco Giuseppe Sala chiedendo "di valutare la possibilità, per tutte le imprese commerciali, di incrementare gli spazi delle proprie attività senza oneri e con procedura semplificata, per via telematica. Questo, visto il perdurare delle restrizioni anti Covid, permetterebbe alle nostre imprese di ampliare la gamma di prodotti in esposizione e soprattutto di gestire in maggior sicurezza l’affluenza dei clienti". Peraltro, "lo scorso anno – aggiunge Uniti – la possibilità di estendersi all’aperto era data non solo a chi somministra cibo e bevande". Da Palazzo Marino rispondono che "il provvedimento governativo che stabilisce la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico (il Governo “rimborsa” i Comuni per i mancati introiti Cosap, ndr) riguarda gli esercizi di ristoro", chiusi o comunque impossibilitati a lavorare a pieno regime per mesi. Ma chissà che non si affaccino nuove possibilità.M.V.