IVAN ALBARELLI
Cronaca

Milanesi esasperati per tram e bus che non passano: raccolta firme per chiedere a Comune e Atm un bonus sugli abbonamenti

L’iniziativa del Comitato Basmetto, del gruppo ‘AspettaMi’ e di altre associazioni di quartiere. L’obiettivo è di raggiungere le mille firme “affinché Palazzo Marino risponda alle nostre sollecitazioni”

Viaggiatori in attesa di un tram, o di un bus, che non arriva: una delle tante immagini pubblicate sulla pagina Facebook "AspettaMi"

Viaggiatori in attesa di un tram, o di un bus, che non arriva: una delle tante immagini pubblicate sulla pagina Facebook "AspettaMi"

Milano, 21 febbraio 2025 – Una petizione per chiedere al Comune di Milano e ad Atm un rimborso per i ritardi e le soppressioni delle corse di tram e bus. A lanciare l’iniziativa è il Comitato di quartiere “Basmetto” (zona Gratosoglio) guidato da Sonia Ferrari, e ha subito trovata l’entusiastica adesione degli altri comitati cittadini milanesi che da più di un anno denunciano – sui social ma anche attraverso proteste di piazza – le attese estenuanti alle fermate di tram e bus fra corse presenti sulla carta ma soppresse o, appunto, attese a volte anche di venti minuti e oltre, quando non si aggiungono anche gli scioperi. “La nostra petizione è sostenuta da 14 altri comitati e gruppi di quartiere – sottolinea Sonia Ferrari – che hanno sottoscritto il testo e ci aiuteranno nella raccolta delle firme: perché il Comune di Milano sia obbligato a darci una risposta formale ne serviranno almeno mille, un obiettivo che abbiamo già raggiunto con una petizione del 2024”.

La denuncia

Ciò che i comitati, fra cui il gruppo Facebook “AspettaMi, milanesi in attesa dei bus” che raccoglie oltre 4mila iscritti, chiedono è in pratica un bonus del valore del 30% degli abbonamenti, “perché nel 2023-2024 il servizio di superficie di Atm tra tagli di linee, salti delle corse e rimodulazioni – rimarca Sonia Ferrari – è stato stimato come inferiore del 30% rispetto al 2022. L’idea del bonus ha ricevuto il parere favorevole di un’associazione di tutela dei consumatori con la quale ci siamo confrontati, anche su possibili azioni legali da intraprendere se la situazione del trasporto di superficie milanese non dovesse tornare a livelli veramente accettabili”. I comitati sottolineano come Atm non si sia ancora dotata della Carta della qualità dei servizi prevista come obbligatoria dalla legge finanziaria del 2008.

La locandina dei comitati che chiedono, attraverso una petizione,  un rimborso per i disservizi
La locandina dei comitati che chiedono, attraverso una petizione, un rimborso per i disservizi

Le richieste

Per Adriana Berra, fondatrice del gruppo AspettaMI su Facebook, dove ogni giorno decine di milanesi sull’orlo di una crisi di nervi pubblicano segnalazioni di ritardi e di tram e bus che non passano, con tanto di foto dei display presenti nelle pensiline coi minuti d’attesa,  “la petizione è un segnale per dire al Comune di Milano e alla sua azienda di trasporto pubblico, che noi utenti non siamo più disposti a subire e stiamo cominciando a pensare a come far valere i nostri diritti. Ma è anche una proposta conciliante: il bonus è una forma di risarcimento molto ragionevole, rispetto alla class action suggerita da molti cittadini che ci contattano ogni giorno e ci chiedono di fare qualcosa, o anche rispetto allo sciopero dei biglietti e abbonamenti invocato da tanti altri”. “Del resto – prosegue Adriana Berra – a noi non interessa pagare zero un servizio scadente, bensì pagare il giusto un servizio che al più presto deve ritornare all'efficienza, alla puntualità e alla capillarità per raggiungere tutti, non lasciare indietro nessuno e far funzionare una città come Milano, dove il trasporto pubblico è essenziale per garantire i servizi ai cittadini”.

Un'altra immagine giocata sul filo dell'ironia
Un'altra immagine giocata sul filo dell'ironia

Come partecipare 

La petizione è stata appena pubblicata nella sezione “Milano Partecipa” del sito del Comune di Milano e può essere votata da tutti i residenti a Milano e i “city user” sopra i 16 anni di età entrando con lo Spid o la carta d’identità elettronica seguendo il percorso: https://partecipazione.comune.milano.it e, passaggio successivo, “petizioni bonus 30%”. I comitati lanceranno nei prossimi anche una raccolta firme tradizionale attraverso moduli cartacei. Il leitmotiv della nuova protesta, che però stavolta assume anche le caratteristiche di una chiamata in causa di Palazzo Marino e di Atm, è sempre la solita: “Inaccettabile che a Milano si si stiano creando due classi di cittadini, una di serie A che ha vicino a casa o al lavoro una fermata di metropolitana – sottolinea Adriana Berra – e una di serie B che non ce l’ha e si deve affidare a un trasporto di superficie che ha le carenze che stiamo denunciando da tempo”.