
Sedici lavoratori Atm si sono visti riconoscere il diritto al risarcimento per «danno da usura psico-fisica» provocato dai troppi straordinari
"Gli straordinari? Quelli che le persone richiedono e accettano volontiariamente e poi ci fanno causa?". Queste le prime parole di Arrigo Giana, amministratore delegato di Atm, quando gli si chiede della sentenza del giudice del lavoro riportata già lunedì, quella che l’11 febbraio ha condannato la stessa azienda di trasporto a risarcire 16 conducenti di superficie per il "danno da usura psico-fisica" provocato loro proprio da un eccesso di straordinari in un arco temporale che va dal 2008 al 2022. La sentenza non è ancora definitiva e lo stesso Giana non esclude di impugnarla: "Stiamo valutando il da farsi, quando avremo le motivazioni della sentenza, le leggeremo e valuteremo. Ma non siamo preoccupati".
Fatta questa premessa, l’amministratore delegato di Atm, anche a fronte di quanto emerso nei giorni scorsi a proposito del ricorso alle ore di lavoro extra a fronte anche delle note carenze di personale, precisa quanto segue: "Lo straordinario è parte integrante dell’organizzazione del lavoro. Noi, invece, stiamo lavorando su due fronti: sulla qualità del lavoro e sulla conciliazione del tempo privato con il tempo di lavoro. Stiamo lavorando con i rappresentanti dei lavoratori, abbiamo lanciato un sondaggio interno e l’obiettivo della nostra sfida è quello di cercare di rendere l’organizzazione dei turni sempre più vicina alle esigenze delle persone che lavorano in Atm. Questo non vuol dire che cambieremo l’organizzazione del lavoro, ma che la renderemo più vicina alle esigenze dei lavoratori. Ci auguriamo che questo aiuti a mantenere attrativa la professione di tranviere e di autista e ci aiuti a proseguire il piano di nuove assunzioni che stiamo portando avanti".
A proposito di quest’ultime, Giana aggiorna il conto e conferma il cronoprogramma: "Abbiamo assunto circa 140 autisti negli ultimi mesi del 2024, contiamo di tornare alla normalità per la fine del 2025". Infine, ma non ultima, la trattativa con i sindacati per migliorare la conciliazione vita-lavoro, come detto, ma anche per aumentare le retribuzioni di tranvieri e conducenti di autobus rendendole più capaci di reggere il costo della vita in una città come Milano: "Ogni trattativa – dichiara l’amministratore delegato di Atm – ha i suoi alti e bassi. Stiamo trattando con i sindacati anche con l’aiuto del Ministero, contiamo di trovare una soluzione a breve e quindi di normalizzare la situazione". Altro tema legato all’attrattività di lavorare in Atm è quello legato alla casa, considerato gli affitti e i prezzi del mercato immobiliare milanese: "Stiamo dando incentivi economici per la casa a chi oggi arriva in azienda e stiamo trattando con soggetti che fanno edilizia convenzianata per offrire case a prezzi calmierati a chi arriva da fuori, oltre al progetto nostro sulle nostre aree".
Gi.An.