
di Monica Autunno
Le radici del platano secolare dilagano sottoterra, minacciano l’argine del Martesana e minano alle fondamenta la Prepositurale dei Santi Protaso e Gervaso: "Nessun rischio oggi, ma bisogna intervenire". Geologi e tecnici al lavoro nei giorni scorsi. Prove penetrometriche commissionate dalla Curia sono state effettuate dalla Geo Bim e certificheranno la situazione. Di certo ad oggi vi sono i danni alle tubature della rete fognaria. Ma vi sono anche vistose fessurazioni sulla parete esterna della Cappella della Trinità, propaggine della magnifica chiesa: "Sono un segnale che preoccupa e che monitoriamo con attenzione – così il parroco don Paolo Zago –. Purtroppo il quadro pare serio. Avremmo in programma il rifacimento della facciata: ma prima servono dati sicuri".
Non c’è pace sul “sagrato dei sospiri“. Vistose riasfaltature rettangolari sono il segno di cantieri appena chiusi, quelli che Cap aveva aperto nei mesi scorsi per sistemare un tratto di rete. Nel corso dei lavori erano riaffiorati i resti di un antico cimitero, alcuni scheletri e le fondamenta della chiesa medievale preesistente. I lavori sono ultimati, i reperti sono stati studiati e ricoperti, in parte trasferiti a Milano per indagini e analisi.
Ma via un cantiere, eccone in vista un altro, a ridosso delle sacre mura. Il punto critico è dove l’estremità della chiesa si affaccia sull’alzaia del Naviglio Martesana e dove svetta un meraviglioso, ma “disastroso“, platano.
"È stato constatato – spiega il parroco – che in prospettiva potrebbero esservi rischi. Le radici hanno già fatto danno, potrebbero sfondare e distruggere l’argine, riversando l’acqua del naviglio nella rete fognaria. Già ora, chi passa, sente una sorta di rumore di cascata. Ciò che è peggio, potrebbero minare alle fondamenta la cappella della Trinità, già fessurata all’esterno, e far arrivare l’acqua nel sottofondo dei locali Caritas, della sacrestia e della chiesa stessa. Infine, per la loro posizione, le radici rischiano di andare a sfondare l’abside della Chiesa medievale sotterranea, di cui solo pochi mesi fa erano riemerse le mura".