MONICA AUTUNNO
Cronaca

Melzo, la rinascita dall’ecomostro: “Il colpo di spugna dopo 12 anni di degrado”

Cominciate le operazioni di bonifica del palazzo di via Matteotti, venduto a un’immobiliare privata. “Situazione igienica e di sicurezza al limite”. I residenti avevano avviato una raccolta di firme

Via ai lavori di rinascita del palazzo-ecomostro di via Matteotti, per 12 anni piaga ambientale e sacca di degrado nel salotto buono della città

Via ai lavori di rinascita del palazzo-ecomostro di via Matteotti, per 12 anni piaga ambientale e sacca di degrado nel salotto buono della città

Melzo (Milano) – Recinzione di cantiere, grandi pulizie e “bonifica” dei locali, la lunga stagione del degrado è finita: via al lavori di rinascita del palazzo-ecomostro di via Matteotti, per dodici anni piaga ambientale e sacca di degrado nel salotto buono della città. Le grandi manovre sono bene evidenti. A informare la cittadinanza è anche l’Amministrazione di Insieme per Melzo, con un post, pubblicato nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook: “Dopo alcuni decenni e diversi tentativi l’Amministrazione ha venduto lo storico, ma ormai anche degradato immobile, con atto notarile registrato a fine 2024. Riteniamo - ancora - che la ristrutturazione dell’immobile da parte della nuova proprietà, che oggi ha avviato lavori di pulizia generale, potrà contribuire in modo significativo a riqualificare quella parte importante di centro storico e creare nuove opportunità per la città”.

L’edificio, con ogni probabilità, ospiterà residenza e uffici. Ma sul progetto il confronto con l’Amministrazione è ancora in atto. Una storia lunga e complessa quella del palazzo, reduce da oltre un decennio di abbandono. È disabitato dal 2013, anno in cui, con placet regionale, erano stati trasferiti altrove gli inquilini degli allora alloggi in edilizia popolare.

Molti i problemi rimasti aperti per anni, fra cui vincoli, relativi alla precedente destinazione, che ostavano a qualsiasi ipotesi d’abbattimento. Dal momento dello “svuotamento” un lungo stallo, nel corso del quale si sono succeduti, sempre infruttuosi, i tentativi di vendita. E intanto, il degrado aumentava: rischio intrusioni, sporcizia, sterpaglie, topi. Qualche anno fa la mobilitazione di un gruppo di residenti dell’area centrale, a chiedere urgentemente interventi.

Sempre nell’interregno un progetto abortito per la realizzazione di alloggi in housing sociale. Nel 2022 l’ultima perizia tecnica, lunga e corredata di materiale fotografico, che certificava le condizioni di fatiscenza e squallore dell’immobile, ma anche le condizioni strutturali e di sicurezza solide. Nel 2023 e 2024 due aste, andate entrambe deserte. Si era in procinto di istruirne una terza quando, era il giugno del 2024, all’uscio del Comune si era presentato un operatore interessato all’acquisizione, “con i soldi in mano”. La vendita, sigillata dall’atto notarile della fine dell’anno, era stata stipulata con trattativa privata, il prezzo di vendita 790 mila euro, esattamente l’importo dell’incanto andato deserto pochi mesi prima.