
Sopralluogo a Cascina Triulza
Cascina Triulza, c’è il gestore, si apre il tavolo per co-progettare il futuro. All’ombra delle mura che ospitarono il primo nucleo della Galbani in città spazi per l’accoglienza e il sociale, laboratori, ristorazione o commercio aperti alla città. E, sicuramente, una sezione museale, dedicata alla storia gloriosa dei caseificio icona della città e del Paese: potrebbe ospitare l’archivio storico della Galbani, già ceduto a suo tempo alla biblioteca melzese, ma anche materiale pubblicitario e perle d’epoca per la cui cessione sono in corso, da tempo, accordi con Lactalis Italia. La strada è lunga. Un primo incontro fra Comune e nuovi gestori si è tenuto nelle scorse settimane. Un secondo è già fissato per gennaio. "Non vedremo, almeno in questo mandato, la fine del percorso - così Valentina Francapi, assessore alle Politiche sociali di Melzo -, ma vogliamo seguirlo sino a quanto possibile. È una grande sfida per il futuro della città". Risale all’autunno la chiusura della manifestazione di interesse con cui, sulla base di criteri indicati con chiarezza, l’amministrazione comunale ha selezionato il gestore pluriennale del grande complesso, restaurato negli anni scorsi con fondi Teem e restituito a rustico un anno fa circa. È il Gruppo Missionario Le Formiche, ammiraglia nel settore sociale, già presente a Melzo con attività varie e affiancata nell’impresa da altri partner. Il progetto cui si lavora segue quelle che furono le linee guida date dal bando. Una parte sociale, sicuramente: accoglienza, non è stabilito con quali caratteristiche, e laboratori; attività agricola, sulla scorta del “Campo dei sogni” solidale già aperto in città; lo spazio museale; infine, ma non ultima, una presenza del settore della ristorazione, o affini, che garantisca la cucitura con la città. "Ciò che nel bando avevamo scritto con chiarezza - così Francapi - è che non volevamo che la destinazione della Triulza fosse solo sociale, e soprattutto non volevamo la chiusura alla città. È un bene pubblico che deve mantenere fruibilità". Nella partita della co progettazione saranno coinvolti altri soggetti, la parte tecnica sarà in carico a Christian Campanella, docente del Politecnico e architetto che già negli anni scorsi si occupò del restauro. Lavori importanti sono ancora da fare, per milioni.